Era lì davanti a me.
Non avevo più scampo, avevo raggiunto l'angolo della cucina.
Mi guardava con i suoi occhi privi di espressione.
Tenendo lo sguardo fisso su di lui presi dal cassetto un coltello, e con
tutta la forza che avevo gli diedi una stilettata al petto. Lui non fece una
mossa.
Da lì il buio.
Quando una persona a voi cara muore, cosa provate? Tristezza, rabbia,
angoscia, frustrazione.
Ma se aveste la possibilità di parlare ancora con lui, lo fareste?
Io e Jeson ci conoscevamo dal college. Finito, andammo a convivere.
Tutto era perfetto, tutto era come avevo sempre sognato.
Avevamo anche deciso una data: il 21 maggio.
Ma un giorno a Jeson venne la febbre. La febbre non passava. Andammo dal
medico, la prognosi era leucemia; gli rimanevano 6 mesi.
Il suo ultimo desiderio era sposarsi, anticipammo le nozze al 4 marzo.
La notte del 3 Jeson morì.
Per dodici ore non ero sua moglie.
Non riuscivo ad accettarlo, volevo parlare ancora con lui.
Andai da una sedicente strega.
Mi fece un rito - a sua detta molto antico e efficace - con dei cerchi per
terra e delle candele.
Ma di Jeson nessuna traccia.
La sera stessa dopo il rito aprii la porta di casa e... mi ritrovai davanti
Jeson. Era più di quanto volessi, ma... quello non era il Jeson che
conoscevo. Era bianco, con i vestiti sgualciti e occhi infossati.
Urlai e corsi via lasciando che lui entrasse.
Ora sono qui, sono so come ci sono finita, ma sono in una bara sotto metri e
metri di terra, e accanto a me c'è il corpo di nuovo senza vita di Jeson.
Comincia a mancarmi l'aria, tra poco finirà, la gola mi brucia.
Staremo insieme per sempre, ma non era questo il “per sempre” che volevo.
Qualche tempo dopo finita la scuola alberghiera ho frequentato un corso semestrale di sceneggiatura per fumetto, presso la Scuola Intenzionale di Comics a Jesi. L'anno dopo (quest'anno) il mio amore per la lettura e la scrittura mi ha portato a frequentare un altro corso semestrale, sempre alla Scuola Comics, sta volta di scrittura creativa.