Fuori da casa sento le loro urla che si avvicinano, poi la porta sbarrata della mia casa inizia a tremare sotto i loro colpi. Spaventato a morte chiedo aiuto alla mamma. Non è in casa. Loro urlano che non serve a niente, che l’hanno già bruciata e che adesso starà bruciando all’inferno. Presto l’avrei raggiunta. La porta sta cedendo! Perché questi mostri hanno ucciso mia madre e vogliono me? Vedo un baule, lo apro e mi nascondo lì dentro. E’ tutto buio. Cerco di sentire ciò che succede. Sento il tonfo della porta abbattuta. Sento lo scricchiolare dei loro passi sul pavimento in legno. Qualcuno sale le scale per andare di sopra, altri iniziano a guardare nei possibili nascondigli. Sento dei passi che si avvicinano al baule. Sento il rumore del baule che si apre. Non sono più al buio e vedo una mano afferrarmi e tirarmi fuori dal mio nascondiglio. Il braccio appartiene ad un uomo vestito di nero, che ha degli occhi che sembrano uscire fuori dalle orbite, i radi denti che ha sono gialli, ha una collana in cui è raffigurato un uomo che muore su uno strumento di tortura.
Spero che non vogliano farmi fare la stessa cosa. Tutti si voltano verso di me. Nei loro occhi leggo odio e cattiveria. Hanno torce e armi. L’uomo vestito di nero mi lega ad una trave e urla di bruciare il figlio della strega e del diavolo insieme alla casa. Chiedo la loro pietà, ma poi arrabbiato chiudo gli occhi e aspetto le loro fiamme. Quando apro gli occhi tutti loro stanno morendo nelle fiamme, mentre io non ne sono toccato. Esco dalla casa con l’intento di bruciate tutte queste creature mostruose. Chi non è un figlio di strega e di diavolo si prepari a bruciare!
Nato a Melito P.S. il 30/07/1988, conseguita la maturità classica al Liceo Classico "Ten. Col. G. Familiari" di Melito P.S., laureando alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Torino.