Lo amava Elisa, moltissimo. Aveva compreso d’essere sua sin da quando l’aveva notato, con indosso un giubbotto ridicolo e un paio di guanti pelosi. Lo adorava Elisa, anche quando perdeva il lavoro o giocava il suo stipendio scommettendo, come faceva la sua famiglia a Natale con le lenticchie o i cioccolatini. Era scappata da casa per lui, per perdersi tra quelle braccia e quell’odore di tabacco e rum. Ora lavorava nel bar del vicolo e saltellava le pozzanghere di acqua putrida e piscio per non rovinare il suo unico paio di scarpe o le calze appena lavate. Lo amava però, quando l’accarezzava o le donava qualche piccola chincaglieria o quando la baciava teneramente, persino quando tornava a casa ubriaco e delirante e la scaraventava in terra dopo averla riempita di colpi e imprecazioni. Lo amava anche quella sera, quando sentì una fitta cocente dietro la schiena e vide attraverso il riflesso dello specchio se stessa accasciarsi lentamente nel suo stesso vomito, in una pozza di sangue. Si contorse in una smorfia di dolore e iniziò a odiare la donna dello specchio, il suo volto chiaro e pulito e i suoi occhi indifesi.
Fu allora, mentre annaspava prostrata e tremante, che il riflesso si rialzò tossendo da quel fiume rosso zampillante, prendendo dal suo costato, con forza, la lama. La osservò mentre affondava quel coltello nella sua carne e lo teneva fermo con il gomito, baciandogli il collo meraviglioso. Poi vide il sangue lambire le sue vesti e fluire oltre, lentamente. La osservò mentre affondava i denti nella sua carne, voracemente, sino al cuore. Sorrise Elisa, mentre vedeva se stessa sparire, evanescente. Sentiva ancora il forte odore di tabacco e di rum trasudare dal corpo che amava. Stringeva tra le mani il suo cuore e aveva finalmente il suo lieto fine.
Vivo a Pisa, dove frequento la facoltà di Giurisprudenza dopo aver terminato gli studi superiori nel liceo classico della mia città natale, Lecce. Il mio principale interesse è la letteratura e spesso mi diletto in brevi racconti, arrischiandomi talvolta a partecipare a dei concorsi letterari.