Gli effetti
collaterali dell'idrocodone annoverano reazioni allergiche, depressione
respiratoria, attacchi epilettici, astenia, tinnito, nausea, vomito, stipsi
e diminuzione della libido. Causa euforia, ansiolisi, sonnolenza e una
diminuzione del ritmo cardiaco.
Ho inghiottito due pillole poco fa, come fossero aspirine, proprio come
faceva Eminem, per allontanare lo stress, il dolore, l’oppressione. Non
erano le prime due. La boccetta è vuota. Ma non cambia nulla, non è cambiato
nulla.
Lui è ancora lì. Lo sento. Non se n’è andato.
Ogni volta prende il sopravvento all’improvviso. Poi non capisco più nulla,
divento spettatore delle mie stesse gesta. L’ultima volta è stata con mia
moglie. Lei dormiva, poveretta. Non sapeva nulla e, neppure poteva
immaginarlo.
L’ha colpita ripetutamente con il martello. Le ha sfondato il cranio,
spezzato le ossa, frantumato quelle lunghe, esili, dita da pianista. Teneva
tanto alle sue mani; erano tutta la sua vita. Nessuno le potrà più vedere
mentre ballano sui tasti bianchi e neri come fossero sul palco della Fenice.
E’ morta e non ho potuto fare nulla. Sono solo uno spettatore. Grido,
scalcio, mi agito ma, è come se non fossi più collegato alle mie membra.
Ogni giorno che passa, va sempre peggio. Lui uccide. Divora la carne delle
sue vittime. Il mio volto, allo specchio, è il suo volto. Coperto di sangue,
con pupille dilatate e iridi rosse come il tramonto.
Ingurgito pillole. Tento di scacciarlo con le droghe. Ma l’effetto sembra
contrario. Sono io che mi allontano. Lui si sta impadronendo di me. Forse,
questo potrebbe essere il mio ultimo momento di lucidità e, non ne ho ancora
il coraggio.
La lama è tra le mie mani, ma non riesco a usarla. Eccolo. Lo sento. Sta
arrivando. E’ arrabbiato. Ha sete di sangue. Ho paura. Mia figlia è di là
che dorme.