Lui

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2010 - edizione 9

Gli effetti collaterali dell'idrocodone annoverano reazioni allergiche, depressione respiratoria, attacchi epilettici, astenia, tinnito, nausea, vomito, stipsi e diminuzione della libido. Causa euforia, ansiolisi, sonnolenza e una diminuzione del ritmo cardiaco.
Ho inghiottito due pillole poco fa, come fossero aspirine, proprio come faceva Eminem, per allontanare lo stress, il dolore, l’oppressione. Non erano le prime due. La boccetta è vuota. Ma non cambia nulla, non è cambiato nulla.
Lui è ancora lì. Lo sento. Non se n’è andato.
Ogni volta prende il sopravvento all’improvviso. Poi non capisco più nulla, divento spettatore delle mie stesse gesta. L’ultima volta è stata con mia moglie. Lei dormiva, poveretta. Non sapeva nulla e, neppure poteva immaginarlo.
L’ha colpita ripetutamente con il martello. Le ha sfondato il cranio, spezzato le ossa, frantumato quelle lunghe, esili, dita da pianista. Teneva tanto alle sue mani; erano tutta la sua vita. Nessuno le potrà più vedere mentre ballano sui tasti bianchi e neri come fossero sul palco della Fenice.

E’ morta e non ho potuto fare nulla. Sono solo uno spettatore. Grido, scalcio, mi agito ma, è come se non fossi più collegato alle mie membra. Ogni giorno che passa, va sempre peggio. Lui uccide. Divora la carne delle sue vittime. Il mio volto, allo specchio, è il suo volto. Coperto di sangue, con pupille dilatate e iridi rosse come il tramonto.
Ingurgito pillole. Tento di scacciarlo con le droghe. Ma l’effetto sembra contrario. Sono io che mi allontano. Lui si sta impadronendo di me. Forse, questo potrebbe essere il mio ultimo momento di lucidità e, non ne ho ancora il coraggio.
La lama è tra le mie mani, ma non riesco a usarla. Eccolo. Lo sento. Sta arrivando. E’ arrabbiato. Ha sete di sangue. Ho paura. Mia figlia è di là che dorme.

Glauco Silvestri