Alcuni anni orsono,
tutti erano a conoscenza di questa storia. La vicenda era ben nota perché la
protagonista era ben nota.
Una giovane donna, così magra che sembrava una minuta bambola di porcellana,
così magra che ci si chiedeva come si reggesse in piedi.
Era bella e curata, e centro di molte attenzioni. Prima per la sua peculiare
bellezza candida, poi per il suo precoce decadimento. Lo spirito rimaneva
vigoroso, ma la bellezza stava sfiorendo precocemente, per l'immotivata
astinenza dal cibo perpetrata per anni.
Forse era tardi, perché anche se trangugiava di tutto, aveva ancora fame,
sempre fame. Il peso continuava a scendere, e nessuna spiegazione medica
sapeva giustificarlo. Più mangiava più aveva fame, più mangiava più
dimagriva. Era divenuta pelle e ossa, e poi solo ossa, in fin di vita. Si
era ridotta a scheletro ancor prima di far ingresso nella bara, e la bara
forse non l'aveva mai ospitata.
Perché quell'ossessione, di trangugiare
tutto il cibo che trovava, che prima aveva rifiutato, per allontanare una
fine inesorabile, l'aveva accompagnata fino alla morte, con il pollo tra le
fauci del suo teschio. Perché quella smania di saziamento era troppo forte
per cessare con il battito del cuore.
Il suo scheletro, irriconoscibile, si trascina per i vicoli bui della città
tutt'oggi, consumando quelle ultime forze che le ha fornito il pasto
cannibale di cui va a caccia. Il rossore purpureo che colora le sue ossa,
mentre sbrana le carni delle vittime grondanti di sangue che le capitano a
tiro, sembra il sottile strato di pelle che la ricopriva, prima che se la
strappasse con le sue stesse mani per placare quell'inesorabile fame. I suoi
spuntini umani non le danno alcun nutrimento, per questo continua a
sgranocchiare le loro ossa per carpirne fino all'ultimo lembo di carne,
affamata per sempre.
Sono uno studente universitario presso l'Università degli Studi di Firenze, nato ad Arezzo. Nutro una spiccata passione per la scrittura che mi ha portato a concorrere e ad essere selezionato in vari concorsi letterari e a collaborare con alcune riviste. Ad esempio, alcune mie pubblicazioni sono: la poesia “Giovinezza” sul numero della rivista semestrale “Inchiostro” di Ottobre 2010, il racconto breve fantasy "Oscurità e Luce" sulla rivista autoprodotta “Short Stories”, Edizioni Scudo, la poesia sulla raccolta “Poesie del Mare, nonchè on-line in seguito alla partecipazione al concorso letterario Tifeo Web 2010 e su archivi gratuiti.