Sono venuti a prendermi, pensa Lia, sentendo il rumore nell’androne del palazzo.
Non sono pazza! Maledetti strizzacervelli!
Dalla finestra vede altre ombre infilarsi nel portone.
Bastardi!
Il rumore di passi è vicino.
Stanno arrivando.
Non vuole che la portino via.
Va in cucina. È lì, in un cassetto. Una Beretta, ancora nuova, qualche proiettile in canna.
I passi sono ormai alla porta. Un tonfo. La porta scivola, salta via dai cardini.
Lia avvicina la pistola alla tempia.
Il colpo trapassa la testa, sparpagliando brandelli di materia cerebrale, ricordi, speranze.
Gli zombie si avventano sul corpo della vecchia, ancora caldo.