“Quando ci rivedremo ancora?
Con tuono, lampo o pioggia?
Quando, allora?
Quando sarà finito il parapiglia,
e sarà vinta o persa la battaglia.”
(William Shakespeare, Macbeth)
Igon, Alea e Ilinx,
tre streghe attorno al fuoco.
Accovacciate sulla sabbia, ondeggiano a tempo i fianchi, agitano le braccia
e aspirano avidamente il fumo acre e aromatico per condividere una visione:
l’uomo predestinato, la donna misteriosa, una sequenza di carte del
destino...
... Ho in mano un jack e un dieci di quadri, mentre a
terra ci sono il sette e l’otto di quadri e l’asso di cuori.
Quattro quadri al flop, un progetto di scala e la mia avversaria sta
puntando!
Impossibile resistere.
Rilancio in semi-bluff.
Lei vede.
Turn, sei di fiori.
Lei si limita al check, così attendo il river senza dover
rischiare.
Esce un due di picche.
Adesso è costretta a pagare per avere la chance di battermi.
Ecco che si leva il reggiseno e lo getta, noncurante, sul tavolo verde: -
All in!
La partita si fa interessante.
Così penso, ben sapendo di rischiare un occhio della testa, a giudicare
dalla pila delle fiches nel piatto.
Tuttavia accecato dal gioco e, lo confesso, infiammato dall’eros, tento
l’azzardo: - Vedo.
Ommerdamerdamerda!
La trappola tesa non ha funzionato.
Lei non ha nulla in mano, ma la sua seconda carta, una regina, batte il mio
jack.
Ho le vertigini, poi un’allucinazione: la conturbante bellezza seminuda che
avevo di fronte si trasforma, orrenda a vedersi, in una sorta di insetto dai
colori velenosi giallo e nero.
E’ un attimo: il dolore al volto è atroce.
Con precisione chirurgica le sue affilate mascelle hanno appena asportato il
mio bulbo oculare...
... Le streghe sono compiaciute dalla perfidia di Mimicry
l’apprendista: finalmente hanno l’ultimo ingrediente per la loro pozione!
Svaniscono nell'aria.
Pioggia e lampi e tuoni.