<<... La prego dottor Lefevil, quella pendola, mi
irrita...
Sa... io non posso più riposare, attendo la notte ma quando il crepuscolo
affievolisce le luci quella sensazione inizia ad affiorare. La sento
crescere, insinuarsi in me... quando mi assale non sono più io.
Ho posizionato tutto così da non dare le spalle alla porta ma quando sono
solo... ohhh... provo a tenere la porta chiusa, poi penso “E se entrasse
sbattendo la porta???” allora corro ad aprirla ma lentamente afferro la
maniglia perché mi dico: “Mi aspetta dietro la porta”, poi la apro,
tiro un sospiro ed accendo la luce del corridoio... la lascio aperta...
inizio a fissare... per attenderla... Capisce?? Attendo che la cosa
faccia capolino da dietro la porta e si accosti accanto a me. Mi dico “Che
faresti se arrivasse... lenta... deforme... se stesse lì... accanto al
letto??” E quel maledetto specchio, vorrei girarlo, ma il solo vederlo
fissare il muro... uno specchio che fissa il muro è così sinistro...
Penso: “Ok chiudo la luce... forse ci arrivo senza scendere dal letto...” ma
poi non ci arrivo e sono costretto ad alzarmi... i brividi...
La chiudo, mi ficco nel letto e mi giro di lato, la testa premuta sul
cuscino. La sento arrivare... la cosa... la sento aprire la porta di casa...
girare il chiavistello... aprire la luce del corridoio... riflettersi nello
specchio... i suoi passi, non sento i suoi passi... mi sorprenderà... ma
adesso lo so è sull’uscio della mia porta... non accende la luce... è
deforme e... cammina a passettini, ne sento il ticchettio... oddio... è...
ohhh è voltata alla rovescia... eeehhh... respira...
Mi alzo di scatto... accendo la luce con un balzo... non c’è niente...
Ed è così dottore, ogni notte...
Dottore la prego uccida quella pendola... questo ticchettio mi
innervosisce... >>
Laureando in Ingegneria Elettronica, proviene da studi scientifici (Liceo Scientifico), anni nei quali ha avuto modo di coltivare la sua immensa passione per la letteratura e per la musica. Studia il jazz privatamente da 6 anni.