Mi ha svegliato la prima volta in una notte di ottobre, con la sveglia sul comodino che segnava le 3.01: un rumore sordo, cupo e continuo (bum-bum). Non sono più riuscito ad addormentarmi e la mattina dopo al lavoro ero uno straccio. Per tutta la settimana il rumore mi ha svegliato sempre allo stesso orario, puntuale (bum-bum). Al piano di sopra non abitava nessuno. Quel rumore mi svegliava ogni notte alle 3.01: come una centrifuga di una lavatrice che deve asciugare i panni ogni notte. Il rumore era ritmato, non cambiava mai l’intensità o la frequenza (bum-bum); i primi giorni ho provato con rimedi naturali come tisane e camomille, ma non è servito a niente. Poi ho provato con dei sonniferi, ma quel suono sordo e continuo (bum-bum) iniziava puntuale, svegliandomi. Gli effetti del mancato riposo cominciavano a lasciare tracce sul fisico: occhi rossi incorniciati in occhiaie marcate, dolori muscolari, capelli spettinati, piccoli tic. Un giorno ho bussato a tutti i miei condomini, urlandogli in faccia che non era possibile che non sentissero, che non si accorgessero di quel rumore.
Nessuno mi ha dato conferma e qualcuno cominciava a guardarmi come fossi un matto chiudendo la porta. Lo stavano facendo apposta, glielo leggevo negli occhi, nei loro ghigni malefici (bum-bum). Le 3.01 di una nuova notte: ancora inizia quel borbottamento di sottofondo, quel rotolio programmato (bum-bum). Nel buio della stanza, coi tappi nelle orecchie, lo sento che penetra nelle mie orecchie arrivando al cervello, sento che il mio corpo e la stanza vibrano al suo ritmo (bum-bum). Settimane, mesi. Quanto è passato? Oggi non smette quando arriva mattina. Non sento più niente e nessuno. Solo un sottofondo. (bum-bum). Nessuno ci crede, nessuno sente; solo io. È fisso, mi segue fuori casa. (bum-bum). Vado al lavoro. (bum-bum). Attraverso la strada. (bum...)