Egli sapeva che, per un attimo, i decapitati potevano vedere. Quando il capo rotolava nella cesta con il viso in alto, vedevano. Alcuni guardavano solo il cielo, altri erano subito accecati dal fiotto di sangue che prorompeva dal collo mozzato. Gli era accaduto sovente d'incrociare quell'ultima occhiata che non comunicava dolore, disperazione, piuttosto gli sembrava di cogliere un'espressione di stupore. Di notte sognava quei volti, quegli occhi che in un istante divenivano gelidi e inespressivi. Quel segreto lo tormenta anche dopo la morte. Così il fantasma di Charles-Henri Sanson vaga gemendo da secoli nei più oscuri vicoli di Parigi.