L'uomo-bestia
guardava la luna piena riflessa nel fiume. Mani nodose, con lunghi artigli,
sul parapetto del ponte. Forte la tentazione di saltare giù, di farla finita
con quella doppia vita. Uno come tanti di giorno, pressoché unico di notte.
Una lacrima gli scese sulla folta barba e qualcuno, alle spalle,
gliel’asciugò. Si voltò sorpreso, trovandosi di fronte una donna, o forse un
angelo.
Lo consolò a lungo, sembrava potesse capire il suo dramma. L’uomo-bestia si
ricredette, pensò davvero di possedere un dono meraviglioso, e non una
maledizione.
Ringraziò e, rincuorato, diede libero sfogo al suo istinto, azzannandola.