Macelleria sociale

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2009 - edizione 8

Misero Pablo! Morire a sedici anni: senza preavviso il suo giovane cuore si è fermato. Per un lungo giorno.
Inspiegabilmente esso riprende a battere. Pablo riapre gli occhi arancioni in una totale oscurità. Non percepisce il suo corpo congelato. Non riesce a muoversi: prova; riprova. Si tasta con limitata sensibilità alle dita: si avverte completamente nudo. Sotto di lui c’è qualcosa di ghiacciatamente viscido e molle. Tenta di sedersi. Cade, è nuovamente supino su quell’ammasso indescrivibile: un lieve solletico sulle spalle, come di fili sottili. Allunga la mano, palpa: un naso, una bocca a mascella spalancata; una faccia morta. Pablo urla a squarciagola per l’orrore. Qualcuno lo sente. Passi in corsa, spalancar di porta.
Dopo l’oscurità, luce abbagliante. Pablo rimane accecato per diversi secondi, poi da quei due visi straordinariamente irsuti riconosce i terribili fratelli Ruiz: Carlos, macellaio tarchiato, e Tomas, becchino scheletrico. Hanno entrambi lattee divise insanguinate.
- Dove mi trovo? - domanda il ragazzo terrorizzato.
Nessuna risposta.
Si guarda attorno: si vede in un enorme mattatoio, seduto su un raccapricciante cumulo di cadaveri, tutti nudi come lui, alcuni andati a male come prosciutti guasti. Nemmeno il tempo di urlare ancora: i famelici fratelli lo azzannano come un agnello indifeso.

E’ domenica sull’isola di San Juan. Dietro al bancone della Macelleria Sociale c’è ineluttabilmente il tozzo scontroso Carlos.
La corpulenta signora Luz fatica a scegliere il taglio da comprare: mal sopporta le sanguinolenze della carne dal giorno in cui scomparve il suo pronipote Pablo.
Improvvisamente, sulla carne macinata, la donna identifica un familiare occhio umano dall’iride arancione.
- Pablo! - grida atterrita. Dal retrobottega sbuca prontamente il becchino Tomas. In un attimo i due feroci fratelli mannari addentano Luz: altra carne fresca per nutrire le loro viscere lupesche e per portare avanti gli affari in macelleria.

 

Avanti il prossimo: chi sarà macellato?

Antonietta Terzano