Sono
trascorsi centocinquantanni dalla grande epidemia. I non-vivi-non-morti
sono ovunque, anche nei luoghi più inaccessibili sono riemersi dalle profondità della
terra. Gli uomini sopravvissuti sono stati decimati ed ormai si rifiutano di contrastare
loscura armata. Nella bieca rassegnazione vivono rinchiusi in luoghi fortificati e
sanno che dovranno soccombere, per mano della natura o di chi un tempo era vivo ma che non
è morto. Osservo dalla torretta davvistamento unorda sconfinata che si muove
sinuosa e ondeggiante. Incede lenta e inesorabile verso il mio rifugio. E so che è solo
questione di tempo.
Poi, sul calar della sera linaspettato è emerso in me ed ho ragionato con una
lucidità dimenticata. Questi esseri animati senzanima sono i prescelti. Non vivono
e non muoiono, non devono nutrirsi. Le loro spoglie non si corrompono più. Essi non
soffrono. Mai aggrediscono un proprio simile ed anche gli animali feroci li fuggono
assaliti dal panico. Loro non distruggono lambiente, poiché sono unicamente mossi
da ataviche pulsioni di sangue e carne umana.
Mi chiedo cosa accadrà quando lultimo
uomo sulla terra troverà la sua fine. Una nuova era per i non-vivi-non-morti, la
rinascita del mondo in dimensioni fisiche e metafisiche differenti dal passato. Millenni
di barbarie cesseranno improvvise e lantico sole risplenderà di energia rinnovata.
Il tramonto di oggi è stato lultimo; il più bello che la mia memoria ricordi. In
quegli istanti di respiro profondo tutto si è fatto chiaro, e ho deciso di concedermi
alleternità. Nel recinto ai piedi della torretta ne ho imprigionato uno. Domattina
al sorgere del sole mi farò mordere e attenderò che la mia esistenza si trasformi. La
mia anima seguirà la sorte delle altre, scomparirà oppure si trasformerà in qualcosa di
diverso ed ugualmente eterno. Lora è giunta affinché anchio diventi parte
del tutto. La nuova genesi mi attende impaziente.