E notte e tu hai paura. Ultime voci di reclusi si spengono, solo qualche medico ancora
sveglio.
Poi, quando anche loro fanno silenzio, arriva lei.
Prima cominciano quegli strani rumori, sotto il tuo letto. Un suono raschiante, come di
unghie sul materasso. Cerchi di non pensarci, ti premi le mani sulle orecchie, urli.
Quando arriva linfermiere gli mostri i graffi e i tagli sotto il letto, sul lattice
sfregiato. Topi, ti dice. Ma tu sai che non sono stati loro.
I topi non ridono.
Lei sì. Lei ogni tanto sclera, inizia a ridere come una pazza e continua per tutta la
notte, non si ferma più. E lei la pazza, non te. Te non ridi di notte, te non
graffi il materasso.
Tu ti alzi, controlli sotto il letto e non cè niente. Arriva linfermiere,
dice che sotto i letti non cè mai niente. Tu gli dici che prima cera. Lui
scuote la testa e se ne va.
Spegne la luce.
Dun tratto arriva, così, come se fosse sempre stata là. Come quando al tramonto il
sole scende e in poco tempo le tenebre riempiono lorizzonte, scivolando da anfratti
sconosciuti del terreno. Lei è proprio così, come le tenebre. Anche ora è qui, sotto di
te.
Non la senti arrivare, la percepisci. Tu sai che è là sotto, non cè
bisogno del raschiare e delle sue risate isteriche, che incominceranno da qui a poco.
Cominci a roteare gli occhi, a spalancarli verso il materasso per non vedere, perché tu
in realtà non vuoi vedere. Vuoi cavarti gli occhi, staccarti le orecchie e
tagliarti la lingua. Ma le mani tremano, non obbediscono più e si contraggono in modo
spasmodico, graffiandoti tutto.
E quando scatti giù dal letto, per vedere cosa cè sotto, non trovi niente.
Poi quella risata.
Dietro di te.
Davide Della Ricca (classe '94), liceale, appassionato di romanzi dall'horror al action-thriller passando per tutte le sfumature del giallo e del noir, è approdato da poco nel mondo della scrittura, deciso ad esplorarlo a fondo.