Il giorno del Giudizio

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2009 - edizione 8

Era un martedì assai bizzarro, dagli alberi colava sangue, i gatti mangiavano i barboni. Tutti erano terrorizzati e cercavano di scappare. Sì, ma per andare dove? Non c’era possibilità di salvezza, solo Giorgio aveva capito che era inutile fuggire. Era la fine del mondo, dell’intero pianeta e non era come nei film americani in cui finisce sempre tutto bene. No, era la vita reale ed era colpa di una creatura dai mille nomi, il più conosciuto Satana. Beh, in fondo non era così male, era anche peggio: il Paradiso chiuso per sempre e le anime condannate a soffrire per l’eternità.
Chissà che cosa sarebbe successo - si chiedeva Giorgio, mentre aspettava il suo turno di essere spedito all’Inferno - se Adamo ed Eva, i due più giganteschi coglioni della storia, non avessero colto quella stupida mela del cazzo. Cosa sarebbe successo se Dio e Satana non avessero litigato per una cosa così assurda, come chi aveva più potere?

La risposta? Dio, era tanto difficile? No! Un chiaro e secco no, almeno era stato così fino al giorno in cui il vecchio con la barba si era arreso, sconfitto forse più dalle atrocità commesse dalle sue imperfette creature che dalle astuzie dell’angelo caduto.
Giorgio non ebbe nemmeno il tempo di gridare, quando un artiglio gli strappò l’anima dal petto. Satana osservò il suo corpo steso a terra, soddisfatto: era l’ultimo uomo rimasto, perciò, dopo mille battaglie perse, aveva finalmente vinto sul suo Nemico. Alzò gli occhi al cielo in segno di sfida, ma Dio ormai guardava altrove, verso un nuovo Paradiso Terrestre da creare in sei giorni e il settimo riposare. Finché ci sarebbero stati stolti da istigare a strappare un frutto dall’albero del bene e del male, la guerra non avrebbe mai avuto fine.

Massimiliano Moretto

Mi chiamo Massimiliano, ho dodici anni e frequento la seconda media. Sono nato e vivo a Roma. Mi piacciono i fumetti, i videogiochi e i film horror. Sono molto bravo a montare le cose.