Fretta

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2009 - edizione 8

E' tardi. E’ molto tardi, pensa mentre corre nella silenziosa notte. Come un’ombra gira per le strade deserte e parzialmente illuminate dalla luce della luna che spunta dietro alle nuvole. La figura vaga con fare ansioso e guarda a destra e sinistra, davanti e dietro di sé il respiro affannoso. Nessuno. L’unico rumore proviene dai suoi passi lungo il selciato. Un’insolita sensazione nasce dentro di lui e cresce col passare dei secondi. Ha paura, paura sul serio. Sta incominciando a temere di non riuscire a tornare a casa.
Ancora sguardi intorno a sé ma il panorama che si presenta è solo di strade deserte. La paura monta ancora quando qualcosa accadde. I suoi occhi si posano su qualcuno apparso come dal nulla nelle strade solitarie.

“Finalmente qualcuno” pensa tra sé e sé con un lieve sorriso “forse sono salvo”. I suoi passi sono ora più veloci e quel qualcuno dapprima solo un’ombra diventa via via più nitido e si avvicina a piccoli passi. Ha una strana luce negli occhi, ma non ci fa caso la felicità è troppo grande. Quando sono ormai faccia a faccia spalanca le braccia verso l’inattesa figura e tutte le paure che ha avuto finora svaniscono in un secondo mentre si getta al collo dell’ignaro passante per saziare la sua sete. Completata la sua opera il vampiro si volta un’ultima volta notando che ormai il sole tra pochi minuti sarebbe spuntato all’orizzonte. “Anche questa volta ce l’ho fatta per un pelo, stavo morendo di sete” mormora mentre si allontana per tornare nell’oscurità e un’altra notte di caccia volgeva al termine.

Elena Mian