Guarda
lora. Le nove. Anche stasera ha fatto tardi. Ultimamente sta lavorando troppo. Esce
dallufficio, richiudendosi la porta alle spalle. Il giroscale del palazzo è buio e
cerca linterruttore, tastando il muro con la mano.
Click. Buio. Click. Ancora buio. Maledice quello della manutenzione e si
avvicina alle scale. Non si fida dellascensore. Il cuore le batte forte, ha paura
del buio. Per distrarsi, scendendo, conta gli scalini. Il rumore dei tacchi le fa
compagnia. Tac, uno... tac, due... tac, tre... SLAM! Cosè stato? Cè
qualcuno? Si ferma ad ascoltare. Silenzio. Poi, appena percettibile, uno scricchiolio.
Silenzio. Un altro. Poi un altro. Passi? Cè qualcuno? Cè qualcuno?
urla. Nessuna risposta. Il cuore le martella il petto, i passi (ma sono passi?)
sembrano più vicini. Deve scappare, luomo senza faccia lha trovata. Si toglie
le scarpe e corre, il secondo piano... il primo... il respiro affannato, il cuore
impazzito. Ci siamo, lultima rampa, si vedono le luci del parcheggio, ecco la porta,
fuori!
Salva!
Getta le scarpe a terra, le mani sulle ginocchia. Respira. Respira e ride. Ride
forte.
Alza la testa verso il palazzo. Il giroscale è illuminato. Non ride più. Torna dentro,
vuole controllare. Attraversa latrio, si avvicina allinterruttore. In quel
momento, la luce si spegne.
Click. Buio. Click. Ancora buio.
Di nuovo quello scricchiolio, ora accompagnato da un sussurrio macabro che ripete
ossessivamente morte, morte, morte.
La porta! Deve uscire, fuori sarà salva. Poggia la mano sulla maniglia, che cede. La
porta si apre.
Una mano le afferra una spalla. Lei urla, qualcosa di freddo le sfiora il collo. Un
liquido caldo le cola addosso. Sangue. Urla ancora, agita le braccia a vuoto davanti a
sé.
Improvvisamente, è fuori. Dietro di lei, la porta è chiusa, la luce accesa. Dentro,
nessuno. Una pozza di sangue giace sul pavimento.
Sono nata a Rovereto (TN) il 17 febbraio 1973. Ho una formazione umanistica e, attualmente, mi occupo di formazione (sono progettista di percorsi formativi per imprenditori artigiani). Convivo da un anno e non ho figli. Ho frequentato in passato due corsi di scrittura creativa e, quando posso, mi ritaglio del tempo per scrivere, fondamentalmente perchè scrivere mi diverte.