La sua
immagine riflessa in quel quadro orrendo non era più sola. Sembrava una fotografia in
bianco e nero. Testa e spalle anticipavano di pochi centimetri quei lunghi capelli neri
sorretti da un volto di cui non si scorgevano i lineamenti.
Luke non aveva la minima intenzione di voltarsi. In quei lunghi attimi, il quadro gli
stava facendo la rivelazione più sconvolgente da quando viveva in quella vecchia casa del
centro storico.
Quei sogni incomprensibili, di oscuri profili che di notte si accovacciavano sul suo
letto, iniziavano ad avere un senso. Il sentirsi costantemente osservato, pur essendo
lunica persona in casa, aveva una illogica conclusione.
I secondi aumentavano e la distanza tra Luke e quella nera figura dalle fattezze femminili
si accorciava inesorabilmente. Iniziava a sentire freddo, Luke, come quando nel bus
cittadino che lo accompagnava al lavoro qualcuno, dietro di lui, respira affannosamente
nelle fredde giornate invernali colpendo il suo collo con aria gelida. Il freddo era lo
stesso, ma il fastidio si era tramutato in paura.
Semplice e inarrestabile paura.
Il silenzio sembrava una coperta di piombo caduta sul suo appartamento e avrebbe dato
tutto loro del mondo, Luke, pur di ascoltare le voci dei passanti. Invece a fargli
compagnia era il nulla di una presenza tangibile ma eterea, che per nessuna ragione al
mondo avrebbe voluto vedere in faccia.
Adesso Luke sentiva i capelli gelati della presunta donna sulle sue spalle e fu in quel
preciso istante che sentì un alito di vento sulla pelle del suo viso. Scrutò nuovamente
il quadro, rimasto lunico e silenzioso testimone di quellinspiegabile
avvenimento, e lunica cosa che vide, oltre la tela, fu il proprio volto. Comprese
che da quel momento avrebbe avuto un motivo in più per temere quella casa.
Carlo Magni nasce a Matera il 6 aprile del 1979 e dopo circa 19 anni, a diploma di liceo linguistico acquisito, decide di arruolarsi nellArma dei Carabinieri. Scelta che non deve essere stata delle più felici, visto che dopo quattro anni di servizio fra Roma e Luzzi (in provincia di Cosenza), pensa bene di compilare una lettera di congedo e di fare ritorno nella sua città natale dove intraprende - dopo alcuni anni di gavetta e ore passate davanti a un pc - la carriera di web editor e web designer. Vive quotidianamente la sindrome dellemigrante che non emigra mai e i suoi sogni esotici si infrangono ogni volta che guarda in faccia la sua città, confessandole amore eterno e odio profondo. Preferisce il noir di Scerbanenco al blu di Coelho e il dark dei Depeche Mode al pop dei Coldplay.