L'odore
del pollo linvestì, appena sveglia.
Uscita di casa Silvia notò una scritta accanto alla macelleria: IO E TE, INNAMORATI COME.
La frase pareva unirsi allinsegna: Polli allo spiedo.
Sbatté gli occhi.
Il graffito era scomparso.
Adorava la vita universitaria. Soprattutto da quando aveva conosciuto
Luca.
A che pensi? le chiese lui, accoccolato accanto a lei.
Che mi piace vivere qui. Mi sono affezionata persino allodore.
Luca e Silvia, innamorati come polli allo spiedo, scherzò lui.
Il cuore di Silvia sobbalzò. Aveva dimenticato la frase letta poche ore prima.
Una scritta diversa ogni mattina le anticipava con precisione la
giornata.
CHI CADE, CADE. E, in facoltà inciampava sulle scale.
NOI DUE STRETTI NELLA PIOGGIA. E la sera Luca la baciava sotto lacquazzone.
TI STO VICINO.
Dopo la lezione, Silvia aveva invitato a casa una compagna.
Qui abitava Ricky, esclamò questa entrando.
Chi?
Il writer. Morì mentre suonava il pianoforte del bar allangolo. Dicono non
avesse mai suonato prima.
NELLE NOTTI PIÙ SCURE, STAMMI LONTANA.
La luce mancava in tutta la via. Tranne che per quel debole bagliore vicino al muro.
Silvia sussultò. La scritta stava comparendo sotto i suoi occhi.
NON AVVICINAR
Silvia invece si avvicinò. Il bagliore, di forma umana, pareva voltato verso di lei. Le
faceva cenno di star ferma. Lei allungò la mano verso lalone luminoso. Si ritrovò,
tra le dita, una bomboletta spray.
Distinse un uomo, forse Ricky. Piangeva, ripetendo: Non dovevi
Nellaria risuonò una voce, dolorosa come metallo incandescente: IL PATTO È
ASSOLTO: UNALTRA ANIMA, AL POSTO DELLA TUA. UNANIMA CHE POSSA
DIVERTIRMI.
Ricky svanì.
ORA SEI MIA. ALMENO FINO A QUANDO...
Qui abitava Silvia. Quella che ha dipinto il graffito.
Silvia? È la firma sul racconto di cui, ogni giorno, trovo un pezzo.
Franco prese dei foglietti e lesse: Appena sveglia, lodore del pollo...