La mamma
dice che non devo uscire da questa soffitta. E allora devo stare qui. Mi annoio, ma tra
poco lei mi porterà una bambola di zucchero. Mi piacciono le bambole di zucchero. Sì,
sì. Sono la mia unica consolazione nella vita solitaria che faccio. Mammina è buona e mi
vizia con tante leccornie.
Sento i passi sulle scale, la porta si apre e la mamma entra. Tiene un involto tra le
braccia. La mia bambola nuova!
E bella, profumata, piccola, con i capelli biondi e la boccuccia rosa.
Mi raccomando mi dice Fai attenzione, non è facile trovarne di così belle. E se ne va. La bambolina inizia a piangere. Ha un aroma che ricorda il latte e il miele. Devo assaggiarla subito. Le mordo un dito della manina minuscola e lei urla. Vorrei mangiarla in santa pace, ma lei continua a strillare e strillare. Non si può gustare un dolce con le orecchie piene di frastuono e perdo la pazienza. La scaravento sul pavimento e sento un crac. Non piange più. Lho rotta. Vabbè, domani ne avrò unaltra nuova.