Tutti
sapevano che sarebbe successo, prima o poi nella storia. Tutte le cose iniziano e
finiscono, niente di più naturale. Il mondo inizia, il mondo finisce.
Ma la fine del mondo... gli uomini si chiedevano perché proprio allora, erano ciechi di
paura, e non sapevano... non potevano, non volevano immaginare.
Ed ecco che stava accadendo. Terrore, angoscia, gelo, disperazione incombevano. Gli uomini
- gli occhi sbarrati fissi al cielo, il cuore di ghiaccio e lanima imbevuta di
angoscia - vedevano come un drappo; lo sentivano, lo percepivano con i sensi, un velo
nero, pesante, terribilmente pesante, che calava poco a poco sulluniverso, senza
sosta, lentamente... tanto lentamente che sembrava si fermasse, ma inesorabilmente si
abbassava, sempre più, sempre più. Scendeva e scendeva...
E ogni ora, ogni minuto, ogni
istante toglieva un po di luce, la tenebra aumentava, e la luce, soffocata dal
drappo di morte, se ne andava. Ah, come calava lento... Agonia della luce, agonia della
vita. Gli uomini morivano di angoscia.
Eppure fu tutto così semplice! Si adagiò morbidamente sulla terra e su tutto
luniverso, come una coperta soffice e gelida. Per un attimo la luce non esistette
più, oscuro e buio e nero rimase luniverso. Fu in quellistante che avvenne la
vera fine: la luce esplose dal drappo, in un niente linfinito ne fu inondato.
E tutto si dissolse nella luce.