Quasi la
sensazione di soffocare... di non poter più far entrare aria nei suoi polmoni macilenti e
inumani...
Il suo cuore pulsava forte e reclamava... sì era una droga... i suoi pensieri eran
diretti solo a quello...
Sentiva a chilometri il palpitare dei cuori, di quelle vite che poteva spegnere in un
istante con la sua sete insaziabile...
Battiti... battiti... battiti gli pulsavano nelle orecchie, un caos moltiplicato
allennesima potenza.
Lui uscì finalmente dal suo tetro e squallido nascondiglio. O meglio non Lui, non era
più un essere umano... né una cosa... ma un mostro di sovraumana forza e violenza che si
voleva solo nutrire di sangue.
La prossima vittima sacrificale era lì sdraiata sul lettino ai bordi della piscina.
Affamato dietro a un cespuglio si diresse con ansia e disperazione per far cessare quel
battito e per far suo il liquido vermiglio...
Ella, ignara, sentì solo il tanfo della morte avvicinarsi al suo cospetto; era riuscito a
stritolarla in un abbraccio mortale e sul collo di lei vibravano i grossi vasi.
Si avvicinò con la bocca alla fonte del piacere, ne trasse godimento e fiumi di sangue
scorrevano su quel corpo esangue e cereo.
La lama della fredda signora la colse e recise la sua vita. Si era compiuto il Delitto.
LOmbra se ne sgattaiolò via nelloscurità per ritornare nel suo nido,
aspettando il nuovo giorno. E ancora nella sua mente riecheggiavano le grida e i
battiti... battiti... battiti...