Quando il crepuscolo tinge di rubino i cieli di Idrasca, si accendono le deboli luci delle soffitte; allora, dietro i vetri degli abbaini macchiati dal tempo, compaiono gli Uomini di Polvere. Posso vederli dalla finestra; si muovono zoppicando nei solai pieni di ciarpame, fantocci di pulviscolo, senza lineamenti, sorretti dalle tragiche memorie del passato.
Non trovo parole per descrivervi il senso di tristezza, di abissale solitudine,
che emana da quelle sagome grigie. Non ve nè bisogno. So che un giorno
abbandoneranno i loro tetri nascondigli, rivelandosi al genere umano.
Spero, quando verrà quel momento, di esser già parte delleterno oblio.