Sbircio
attraverso le stecche della serranda. In strada, la solita gente. Ma oggi camminano
barcollando, la pelle grigiastra, i vestiti sporchi di sangue. Una donna trascina una
bambina ridotta quasi a uno scheletro.
Prendo il telefono. Faccio il numero. Tre squilli, poi un grugnito.
- Dottore, è successo! - urlo.
Un rantolo. Riattacco. Tanto, so cosa ha detto. Che è un'allucinazione, un prodotto della
mia mente. Là fuori, è tutto normale.
Vado in cucina. Apro tutti gli sportelli. Ho viveri per una settimana, ma poi dovrò
uscire. Camminare fra loro.
Sembra facile. Basta pensare sia tutta un'illusione.
Ma se non lo fosse?