- Devi farlo tornare a qualsiasi costo... Non posso vivere senza di
lui... lontano dal suo amore.
La voce implorante di Charlotte tradiva langoscia che la tormentava da tempo. Il suo
gracile corpo era scosso da un tremito lieve, come a volte le capitava.
Senza aspettare risposta, distolse lo sguardo dal vecchio sacerdote che era con lei, e lo
volse verso le acque tranquille del mare. Quella vista parve calmarla. Emise un sospiro
profondo e sentì la mano del prelato stringerle un braccio con dolcezza. Si girò di
nuovo a guardarlo. Aveva gli occhi lacrimosi, ma di un limpido blu cobalto, come il colore
degli occhi del suo amato Massimiliano.
- Altezza - disse in tono sereno il sacerdote. - Non credete sia meglio rientrare? Tra
poco sarà buio, e già soffia una brezza fastidiosa, piuttosto fredda.
Charlotte non rispose; improntò le labbra a un lieve sorriso. Poi, dopo avere gettato
ancora unocchiata alle acque del mare, si volse a guardare, alle sue spalle, la
bianca facciata della villa, che il sole morente tingeva di un pallido rosa. Quella
lussuosa dimora - lei ricordò - era stata eretta sopra unaltura abitata da alcuni
eremiti, i quali, scacciati senza pietà da quel luogo di preghiera, avevano lanciato,
come si diceva, terribili maledizioni. In queste Charlotte non aveva mai creduto. Ma a
volte rabbrividiva, ripensando alla sorte di Massimiliano, fucilato come un nemico nel
lontano Messico.
Massimiliano!
Si rammaricò di non avergli dato un erede; di non essergli stata vicina nellultimo
istante della sua vita; di non avere potuto baciare per lultima volta le sue labbra.
Amore mio! pensò Charlotte. Perché il nostro destino è stato tanto
crudele? Perché la vita ha voluto impedirci di essere felici?
- Vi prego, Altezza - disse di nuovo il sacerdote, spingendola avanti con dolcezza, - è
meglio rientrare. La vostra salute mi preoccupa.
Lansia del vecchio prelato pareva sincera. Ancora una volta lei non rispose, ma
acconsentì annuendo con il capo.
Quel prete, che Pio XI aveva messo al suo fianco, le era di grande conforto. Era la sola
persona che, con parole e modi cortesi, le rendesse ancora gradita lesistenza.
Sembrava che Charlotte non potesse più vivere senza sentire la sua voce, senza la sua
comprensione, senza il continuo incitamento a non avvilirsi, a reagire con coraggio alle
varie difficoltà della vita. E Charlotte, che aveva bisogno di lui, lo cercava
solitamente nel luogo dove lanziano sacerdote passava il suo tempo: la cappella
della villa.
Una sera il prelato, mentre era in preghiera ai piedi dellaltare, si girò di
scatto, sentendosi chiamare da Sua Altezza. Fece per alzarsi ma lei, andandogli incontro a
passi veloci, si gettò ai suoi piedi.
- Devi farlo tornare a qualsiasi costo. Ti scongiuro! - implorò Charlotte, con voce rotta
dallemozione. - Solo tu, padre Arduino, puoi farlo. Prega il tuo Dio, quel Dio che
è stato crudele con me, che lo faccia tornare... Ti supplico!... A te certamente darà
ascolto.
- Rialzatevi, Altezza. Sono io che vi supplico... Vi supplico con umiltà di non essere
ingiusta con Dio. Nessuno conosce i disegni della sua mente imperscrutabile.
Aiutò Charlotte a rimettersi in piedi poi, guardandola intensamente negli occhi:
- Voglio aiutarvi, Altezza. Farò quello che posso per alleviare il vostro dolore. Vedervi
così mi rattrista, mi addolora profondamente. Voglio che abbiate ancora fiducia nella
vita e, soprattutto, nel vostro unico Dio, al quale voi siete molto cara, più di quanto
possiate immaginare.
Dopo averle accarezzato una spalla con dolcezza, padre Arduino condusse Sua Altezza presso
laltare e, fissandola negli occhi:
- Quando mi vedrete cadere per terra, controllate che il mio vecchio cuore non abbia più
battiti, chiudetemi gli occhi e sussurratemi in viso il nome del vostro amatissimo sposo.
Lì per lì Charlotte non capì il senso di quelle parole. Ricambiò inebetita lo sguardo
del prete, le labbra semiaperte.
- Vi prego - ripeté il prete, - fate come vi ho detto. La vostra salute mi sta a cuore,
Altezza. Voglio che finalmente voi ritroviate la pace, quella pace che posso donarvi
soltanto in un modo... Non abbiate paura. Fidatevi di me.
Detto questo, padre Arduino si segnò e prese a biascicare una preghiera. Il suo sguardo
parve fissare un punto imprecisato della cappella, mentre i suoi occhi si dilatavano,
diventando di un blu ancora più intenso. A un tratto cessò di pregare, sospirò, poi,
con lentezza, si accasciò a terra.
Distinto Charlotte si portò le mani alla bocca, quasi volesse trattenere un grido.
Rimase un istante a fissare il corpo del sacerdote, che non dava più segni di vita. Con
trepidazione si piegò sulle ginocchia e, dopo aver constatato la morte di padre Arduino,
gli chiuse le palpebre con la punta delle dita. Infine, sussurrò sul suo volto - come le
era stato detto - il nome che sempre avrebbe custodito nel cuore: Massimiliano.
* * *
Il principe Philippe guardò sua sorella, imperatrice abdicataria del
Messico, principessa reale del Belgio, e non la riconobbe. Da un po ella aveva sul
viso unespressione un po strana, indecifrabile, a volte stralunata.
- È così da quando è stata trovata accanto al vecchio cappellano, morto di infarto
mentre pregava - informò la dama di compagnia, anziana vedova di un conte belga, mentre
si aggiustava la crinolina. - Era un uomo strano, il prete... Le voci, Altezza, dicevano
che fosse un santone o una sorta di stregone... che parlava con i defunti...
Philippe si avvicinò al parapetto a picco sul golfo. Affacciandosi, fu colto da grande
malinconia, e sentì il castello di Miramare gravargli addosso come unoscura
minaccia.
Da quando Charlotte era tornata dal Messico, dopo che limperatore Massimiliano era
stato ammazzato, senza che nessun monarca dEuropa - neppure Francesco Giuseppe, suo
fratello - avesse mosso un dito per salvarlo, lei non era più stata la stessa.
- Fate venire la carrozza, riportiamo Charlotte a casa - ordinò il principe rientrando in
villa.
Sua Altezza, che proprio in quel momento scendeva una imponente scalinata, sentì Philippe
pronunciare quelle parole.
Tese la mano alla sua destra per appoggiarla sul braccio di Massimiliano che era al suo
fianco. Si girò a guardarlo; gli sorrise. Ricordò in quel momento le parole di padre
Arduino: Voglio che abbiate ancora fiducia nella vita e, soprattutto, nel vostro
unico Dio. Come poteva non averne, ora che il suo amatissimo sposo era di nuovo con
lei?
Mentre scendeva la scalinata tutti si volsero a guardarla, chi scuotendo la testa, chi con
espressione pietosa negli occhi. Sua Altezza non ci badò, né le diede fastidio la
compassione degli altri.
La carrozza era già pronta davanti allingresso della villa. Quando Charlotte la
raggiunse, attese che Massimiliano le porgesse la mano per aiutarla a salire. Sedettero
luno vicino allaltra, felici come un tempo.
Poi la carrozza si mosse e, dopo un po, il bianco castello sul mare scolorò nella
bruma.