Entra con
calma nel box doccia. Nuda, pelle lattea. Seni grandi, pancia tondeggiante.
Flussi dacqua tiepida la bagnano. Con cura si insapona. Canticchia un motivo triste.
È al sesto mese. Sarà un maschio.
Lacqua non esce più. Il sapone le cade a fiotti sugli occhi. Brucia. Esce dal box
tutta insaponata. Sgocciola a terra.
Apre il rubinetto del lavandino. Lacqua esce senza problemi, sia fredda che calda.
Ritorna fiduciosa dentro il box doccia.
Apre il rubinetto. Acqua tiepida esce in uno scroscio ristoratore, è unguento miracoloso
contro ogni tipo di male. Lacqua non esce più. Frustrata, la donna fa per uscire
dalla doccia. Si blocca. Un gorgoglio sordo, un lamento di denti rotti proviene dalle
tubature. In trance, accosta lorecchio al muro. Il suono la invita ad aprire i
rubinetti. Trema. Paura, freddo e delirio la devastano. Il gorgoglio le parla, una lingua
che conosce solo lei. Il suono ordina, lei esegue: apre i rubinetti. Si fida...
Un gracchiare di cadaveri fa tremare il bagno, viene dal rubinetto. Ne esce fuori un
fluido dacqua rossa, ha vita propria.
La donna, immobile, apre muta la bocca. Ha capito. Poggia le mani sul ventre.
Lessere ondeggia lieve, poi letale colpisce, penetra la vagina che si strappa come
carta straccia. Un solo grido, lacerante. Sanguina a secchiate. Lei è stesa priva di
sensi. Il fluido fa il suo comodo in mezzo alle di lei gambe. Emette un risucchio
metallico che trascina via il feto. È un esserino minuto e giallognolo con grandi occhi
neri a palla. Ora vive dentro il fluido nutrito da acqua e sangue. Il mostro, prima di
rientrare nella conduttura dellacqua, saluta la donna:
- Questo è il nuovo messia, ne andrai fiera.
Prima di perire, la donna digrigna qualcosa tra i denti.
- Lo sono già.