Buonanotte, sogni belli

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2008 - edizione 7

Si è addormentato per un po’; se ha sognato qualcosa, non se lo ricorda. Riapre gli occhi sonnolenti piano piano, quasi abbia paura che la pace incantevole che lo circonda possa dissolversi come un bacio rubato nel buio.
Attraverso le palpebre socchiuse non vede altro che una meravigliosa oscurità, con il rumore lieve e continuo del motore che lo culla nel dormiveglia, mentre il sonno lo accoglie nuovamente nel suo abbraccio tiepido e rassicurante. Si sente così stanco... i cuscini sono morbidi, profumano di incenso.

Il... dolore...

 

... che... dolore... che... insopportabile! Costretto nella stessa posizione da troppo tempo, sente le giunture avvinte da placche metalliche roventi e ricoperte di spine, i polmoni gli bruciano in un incendio infernale per la mancanza di ossigeno, il freddo continuo lo avvinghia tra le proprie spire di crudele serpente; tenebre e silenzio lo avvolgono e mutilano con i loro artigli.
Un grido silenzioso gli nasce nel cervello senza poter sfociare dalle labbra serrate, e percorre le pareti del suo cranio con orribili zampe di ragno.
Grida. Grida senza emettere un suono mentre i vermi divorano le parti molli di quello che era il suo corpo, grida la sua frustrazione a un mondo che non può più udirlo e che l’ha sepolto insieme al dolore per la sua morte.

 

Tocca a tutti, prima o poi. Dormite tranquilli.

Alessandro Cal