La lettera di Anna

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2008 - edizione 7

Caro Alberto
È a te che mi rivolgo perchè sei l’unico che potrà aiutarmi.
Anche se il destino ci ha diviso e non ci sei più, mi hai lasciato dei doni bellissimi.
I nostri piccoli, Giada e Matteo.
Adesso hanno sette e otto anni, sono stupendi e assomigliano entrambi a te.
Ho promesso che li avrei portati nella nostra baita in montagna, il luogo in cui li ho concepiti ricordi? Ora è lì che mi aspettano, nascosti al sicuro... almeno spero.

 

È stato dichiarato l’allarme rosso. Le autorità hanno raccomandato di chiudersi in casa e di non uscire per nessun motivo. Si tratta a questo punto di un’epidemia su scala mondiale.

Questi “esseri” non si fermano davanti a nulla, sono veloci, violenti e famelici. Nel cuore della notte li sentiamo urlare, si cibano di carne umana e chi riesce a salvarsi dopo un solo morso è destinato a diventare uno di loro. Non esiste una cura.
L’intero quartiere è già stato contagiato. Ieri ho dovuto uccidere la signora Caserti ed il signor Petroli... i nostri vicini.
Riversi nel prato, non hanno più niente di un essere umano, gli occhi vitrei e iniettati di sangue, la violenza scritta nel volto. Come loro altre migliaia di persone stanno per soccombere in questa apocalisse... sembra che ormai qui, è solo la speranza la prima a morire.

 

Continuerò a lottare per noi, per Giada e Matteo, anche a costo di ammazzare ancora.
Sto caricando il fucile da caccia che ti aveva regalato tuo padre, mi dicevi sempre di essere una moglie fantastica... ora voglio essere una mamma fortissima.
Vado a prendere i nostri bambini perché so che nelle strade intrise di morte e paura tu, amore mio, veglierai su di me.

 

Ti amo... per sempre tua
Anna.

Jacopo Mondini