Pioggia. Gocce gelide sulla mia pelle. Su quel che resta della mia pelle. Lo sto cercando. Non può essere lontano. Ne sento l'odore, ne sento persino il calore. Percepisco la sua paura, che mi eccita e mi stimola. Non è lontano. Lo sento. È in trappola in questo vicolo. L’ho raggiunto. Non tenta nemmeno più di fuggire. Accasciato contro la parete. Tremante, spaventato, inerme. Vedo lacrime sul suo viso. Non mi fermano. Nemmeno il suo ultimo grido mi ferma. "Mamma!" mi urla senza speranza. Ha un buon sapore il mio bambino.