Il
terrore... 300 parole per descriverlo
era il tema che il prof. Steve Jekyll, docente
del corso di letteratura gotica, aveva assegnato ai suoi studenti.
Era mezzanotte, i fulmini illuminavano il cielo e i tuoni urlavano il loro disappunto.
Andy si sedette alla scrivania, prese un foglio, una penna e iniziò a scrivere il titolo;
dopo le prime due lettere la mano destra iniziò a sudare copiosamente e un crampo
improvviso gli impedì di proseguire. Una folata di vento gelido gli schiaffeggiò il viso
e lo fece trasalire. Si alzò come colto da uno spasmo e si guardò intorno, tutto era
silenzio, la porta e la finestra erano chiuse e lui era solo nella stanza. Si risedette e
riprese la penna, fu un attimo e lurlo che emise squarciò la notte: si guardò la
mano, la carne ustionata sembrava ribollire sotto i suoi occhi e il dolore intenso gli
pervase il corpo. Corse alla porta cercando invano di aprirla, ma era chiusa a chiave;
lansia e lo sgomento si impadronirono di lui.
Si voltò verso la finestra e quando
fece per raggiungerla la stanza piombò nelloscurità, qualcosa o qualcuno lo fece
inciampare e cadere sul pavimento. Cercò di rialzarsi, ma le membra non rispondevano,
voleva urlare, ma non emise alcun suono, intorno a lui un silenzio glaciale e
unoscurità dirompente lo stavano accogliendo nella loro sinistra dimora. Un flash
improvviso colse la sua espressione quasi demoniaca: gli occhi spiritati, i capelli
divenuti completamente bianchi, il volto cadaverico e la bocca aperta e paralizzata,
simile allurlo che Munch aveva mirabilmente dipinto.
In piedi davanti a lui con lultimo modello Mikon stava Carl Hyde, lo studente
modello, che ancora una volta avrebbe presentato il lavoro migliore, aveva
indiscutibilmente raccolto il materiale perfetto per le 300 parole con cui avrebbe
descritto il terrore.
Professione: docente di lingua inglese. Passioni: scrittura, lettura, cinema.