Destini

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2008 - edizione 7

Dolce.
Leggero.
Caldo.
Mi percorre.
Estraneo m’invade, inesorabile mi conquista.
Prima è stato dolore, ora è rassegnazione.
È destino.
Il mio corpo lo rigetta, il mio cuore lo ospita.
Veloce come un fugace desiderio al chiaro di luna, all’inizio; ora, immobile come l’eternità. Avvelena la vita che è in me, lui che vita non ha.
Io sono nato per incontrarlo.

Lui è nato per incontrarmi.
I nostri destini sono i due cerchi dell’infinito e all’infinito saremo legati: la polvere che sarò diventerà il suo giaciglio.
Lui che ha brillato sotto un cielo di stelle, ora è nel buio del mio oblio.
Il suo nome è argento.
Il mio nome è Lupo.
Il mio nome era Lupo.

G.F. Cassatella