Zanzare

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2008 - edizione 7

Ho sempre provato odio per le zanzare. Odio, repulsione, paura. Ammirazione per la loro strategia di conquista. Questo fin da piccolo, quando in estate invadevano l’aria del tramonto per darci la caccia, in cucina, a letto, ovunque. Era inutile resistere, per una che schiacciavi decine ne arrivavano. La mattina ero tutto una puntura, mi grattavo fino a lasciare la pelle sotto le unghie.
Di giorno, terrorizzato, attendevo si levassero, per cibarsi, a torme, organizzate, infinite.
Perché in casa nessuno capiva questo dramma? Illusi!
Appena possibile fuggii dalla campagna verso l’asettica città. Niente maceri e disinfestazione periodica. Finalmente dormivo tranquillo, godendomi il letto, senza paura di scoprirmi, di presentarmi nudo alle mercé dei minuscoli vampiri.
Ero, se possibile, felice.
Un giorno, passeggiando in un parco, vidi un laghetto. E le maledette infestarlo, ronzando sfacciate. Seppi subito che si stavano riorganizzando. Che io ero il nemico primario perché lo avevo capito.

Da allora ogni notte serravo le finestre, mi coprivo con pigiama e lenzuolo, ero l’unico nel condominio ad aver montato le zanzariere. Ero terrorizzato, ma volevo combattere.
Sembrava bastasse, sembrava... finché udii un ronzio in camera.
Flebile, singolo.
Accesa la luce, la vidi là, appoggiata sull’armadio. Presi la ciabatta e, ciaf, di lei restò solo una chiazza nera e rossa. E, dopo, dormii beato.
Ma stanotte il ronzio non è né flebile né singolo, è un frastuono indicibile. Posso coprirmi con qualsiasi cosa senza che il rumore diminuisca, anzi...
Forse è l’orrore che provo a rendermi coraggioso.
Una mano scivola fuori dal lenzuolo e accende la luce. Miliardi di puntini scuri offuscano la stanza, ondeggiando di continuo e ronzando senza sosta.
Non ho scampo ma sono contento. Adesso so di aver sempre avuto ragione. Questi sono esseri organizzati per la conquista, la conquista è il cibo, e il cibo siamo noi.

Luciano Carini

3° posto al concorso nazionale "L'Eco on line" del 2005 per romanzi brevi con “Il diario di pietra”; presenza nell’E-book “Incubi del passato - Cronache dal patibolo” prodotto da Horrorlandia.it nel 2006, col racconto “La stirpe parallela”.