Non ti devi
muovere da lì, quando esce da quel cespuglio tu spara, ricordati che hai un solo colpo a
disposizione, dopodiché il cinghiale scapperà e noi avremo sprecato mezza giornata.
I rumori nel bosco sono cominciati da qualche minuto, prima soltanto rami secchi che si
spezzano poi un cespuglio che viene calpestato con violenza, qualche grugnito animale, la
muta di cani ha incominciato ad abbaiare ed a spingere la preda verso la zona di
soppressione.
Il giovane cacciatore stringe il fucile con forza pregustando il momento dello sparo,
lorgasmo del sangue ed il trionfo della morte sulla natura.
Ancora un rumore, questa volta gli sembra di vedere un grosso ramo che cade a terra, il
latrato di uno dei cani e poi quellodore strano, come di sangue misto a muffa,
qualcosa di mai sentito prima che pare venire dalle profondità della terra.
Sembra vicino, il muro di rovi impedisce di vedere cosa succede, il cacciatore si appoggia
ad un albero per prendere la mira o forse perché le gambe hanno cominciato a tremargli,
vorrebbe chiamare i compagni ma sa che lo prenderebbero in giro, cerca di pensare alla
cena della sera, tutti intorno al tavolo a mangiare la preda.
Poi quellaria gelida che sferza il viso, ora vorrebbe gridare e lo farebbe se le sue
labbra non fossero serrate dal terrore, riesce a tirare il grilletto verso il cespuglio
che ormai si muove con insistente ferocia. Vede le foglie spaccarsi di fronte ai suoi
pallettoni e si rinfranca compiaciuto della sua potenza di fuoco, poi le foglie
appassiscono a vista docchio e vede avvicinarsi la sua preda, tiene in mano le teste
di tre dei suoi compagni, brandelli di pelo e carne di cane escono da quella che sembra
essere una delle sue bocche, e poi quellocchio gelido.
Appassionato di racconti fantascienza, fantasy ed horror scrive per hobby e partecipa ogni tanto a concorsi letterari su web. Vive e lavora a Torino dove si occupa di indagini riguardanti gli infortuni sul lavoro.