I licantropi giravano intorno al capanno di legno ringhiando furiosi: Alex e i due compagni
erano riusciti ad attirarli lì vicino, e la bomba di Carl era quasi terminata. Il vento
soffiava la sua furia notturna, e i mostri non osavano avvicinarsi: Alex e Maya sparavano
a vista con proiettili dargento. Abbiamo ancora due colpi disse Alex: il
sudore colava sul suo viso magro e scavato, facendo risaltare una lunga cicatrice, regalo
di un licantropo. Quello era lultimo branco della regione, e andava eliminato ad
ogni costo: la guerra segreta tra umani e licantropi volgeva finalmente al termine.
Allimprovviso, un mostro attaccò: Alex! urlò Maya. Il licantropo
squarciò con gli artigli la parete del lato ovest, ma Alex gli tranciò larto con
una mannaia dargento: linfezione provocata dal metallo lo uccise sul colpo.
Carl! Maledizione! Quanto manca? urlò Maya, con i corti capelli neri intrisi
di sudore. Aveva solo vent'anni, ma coraggio da vendere.
Ci siamo: la polvere dargento è nella bomba... siete pronti?
I compagni fecero un disperato cenno di assenso. Sparate! disse Carl e fecero
fuoco uccidendone due. Spararono quindi proiettili normali, ma i mostri cadevano e si
rialzavano immediatamente. Compresa la disperazione degli umani, i licantropi si
scagliarono su di loro.
ORA! gridò Carl unendo i cavi elettrici: una fiammata illuminò la notte,
portando i mostri con sé. Quelli con ferite lievi vennero infettati a morte dalla polvere
dargento.
Alex e Carl morirono sul colpo; Maya, invece, perse entrambe la gambe: non avrebbe
camminato mai più.
Forse.
Dopo alcune settimane, la ragazza iniziò a sentire uno strano formicolio, come se
qualcosa, dentro le ossa, si stesse muovendo per tornare a crescere.
Bastava aspettare la prossima luna piena.
Laureato in Economia e Commercio, svolgo la professione di Dottore Commercialista, e nel tempo libero mi dedico alla scrittura e alla lettura (John Fante, Calvino e Erri De Luca su tutti).