Ho detto no e lo chiuse fuori dalla finestra.
Lara abbassò gli occhi, sapeva che quando Antonio usava quel tono, non cera spazio
per ulteriori discussioni. Inutile spiegargli che da quando Gatto era entrato nella sua
vita lei si sentiva meno depressa, quasi felice.
Gatto, così laveva chiamato, la guardava con occhi innamorati, la osservava con
attenzione quando preparava la cena e le si stendeva vicino sul divano, incominciando
subito a fare le fusa. Tutte piccole attenzioni di cui Lara sentiva la mancanza. Una volta
era Antonio a guardarla con occhi innamorati, ma da quando era tornato dalla spedizione
non si toglieva quellatteggiamento militare nemmeno quando erano a letto.
E aveva detto no, il gatto in casa no.
Come spiegargli che fuori faceva freddo e che le zampettate di Gatto, sul ghiaccio della
finestra, Lara le sentiva sanguinare nel cuore, soprattutto quando smettevano, lei
scostava la tenda e di Gatto restavano solo le strisce sul vetro.
Quella notte Lara non ce la fece. Quando il marito si fu addormentato si alzò piano.
Aprì la finestra. Fuori la luce del lampione si rifletteva sullasfalto ghiacciato.
Gatto... Gatto? sussurrò. Dal nulla Gatto saltò sul davanzale, facendo già
le fusa. Lara lo tenne abbracciato e poi tornò nel caldo del letto, con Gatto accoccolato
vicino al seno, sotto le coperte. Prima di addormentarsi Lara pensò che tanto Antonio non
avrebbe notato nulla. Si sarebbe alzato presto e sarebbe uscito, senza nemmeno un saluto.
La svegliò il sole e Antonio che labbracciava da sotto le coperte. Fecero
lamore, dolcemente, poi si guardarono e Lara lesse negli occhi di Antonio
lamore di un tempo. Lui si riaddormentò, abbracciato al suo seno, sembrava quasi
facesse le fusa. E Gatto? pensò Lara per un attimo, mentre il sole scioglieva
limpronta di una mano sul vetro della finestra.