L'inquadratura
mostra, in primissimo piano, un viso sconvolto dallorrore, poi una mano, fuori
fuoco, che si avvicina allobiettivo.
Schermo nero.
Dimprovviso la registrazione riparte: qualcuno, maldestramente, ha azionato il
rewind.
Il filmato è in bianco e nero, senza audio.
Le immagini sono riprese dal basso e mostrano, a distanza ravvicinata, zolle fumanti e
steli bruciacchiati.
La camera si anima; sembra quasi risalire, rotolando, un ripido pendio.
Alternativamente scorrono fotogrammi di cielo crepuscolare e roccia aspra.
La sequenza è troppo mossa per poter scorgere altri dettagli.
Poi, allimprovviso, un fermo immagine sulla sagoma di un corpo umano supino.
Chiaramente si nota il particolare della suola scolpita degli scarponi.
Una vertigine, la camera che si solleva.
Per un frammento di secondo la ripresa diventa stabile, ma la visione è immediatamente
annichilita da un lampo che lesposimetro non sa correggere.
Limmagine ritorna infine nitida mostrando lo spettro di unesplosione
risucchiato nel vano motore di un relitto contorto.
E un elicottero schiantato al suolo. Sagome dellequipaggio, come torce umane,
rientrano nella carlinga; le nere schegge delle pale si riassemblano come attirate da una
calamita.
Il pilota fa decollare lapparecchio, richiama lultima fatale imbardata,
riprende quota e si riesce persino a leggerne la sigla: Hel-L-66-6.
Un malefico demone elettrico lascia lelicottero diretto alle linee dellalta
tensione mentre una colonna dacqua nebulizzata ritorna nel serbatoio appeso sotto il
velivolo.
Adesso le riprese sono perfette e mostrano chiaramente un bosco che brucia: getti
dacqua che rifluiscono negli idranti, fiamme rosse che tornano ad avanzare, uomini
in tuta antincendio mentre risalgono, camminando allindietro, sui loro veicoli, i
volti nascosti dalle visiere dei caschi.
Lultima inquadratura è delloperatore che si specchia, per un attimo, nella
cromatura di una di quelle visiere: sta sorridendo alla telecamera fissata sul suo casco e
che ha appena attivato.
... noitca dnA...