Un cielo
rosso.
Tuoni e fulmini come perduti echi di unoscura civiltà lontana.
Lacrime dal cielo.
Fredde.
Senza vita.
Come qualsiasi altra cosa qui intorno.
Solo freddo.
La città è caduta.
La speranza è un lusso che non posso più concedermi.
Dio... forse anni fa, tutto questo sarebbe sembrato assurdo.
Terribilmente assurdo.
Forse anni fa... ma non oggi.
Oggi, QUESTA è la realtà.
Noi... e loro.
Sono lì fuori.
Urlano, strepitano, graffiano.
Mordono.
Sono morti.
Sono tutti morti.
Ma camminano ancora.
Presto sarò come loro.
Non cè via duscita.
Non cè vittoria... non in questa guerra.
Mi chiamo Stefano Ricci. Ho ventuno anni. Perlopiù studio Scienze Politiche, ma si potrebbero dire tante altre cose ancora. Il problema è che non so da dove iniziare... merito anche di quella spiccata ansietà nevrotica che blocca i neuroni ogni qual volta ci sarebbe bisogno di elencare informazioni sensate. Nel dubbio, mi limito a scrivere, anzichenò.