L'incontro

Spero che qualcuno possa leggere queste parole. Lui mi porterà via e nulla resterà di me.
É ovunque, da giorni è dove sono io. Non sono pazzo, credetemi, non abbandonatemi gettando il foglio che avete tra le mani. Lui mi segue, mi spia, è ossessivo. Lo vedo confondersi tra la folla, sedersi a tavola nel bar dove mangio, girovagare nella penombra della sera. Ha sempre quel cappello calzato sul viso tanto che non posso vedere i suoi occhi; i suoi occhi che sempre sento su di me. Nessuno riesce a capire il terrore che vivo, nessuno si accorge della sua presenza. Sono solo con le mie angosce, inutile nascondersi, io non ho pace. Quando si manifesta l'aria si fa gelida, diventa densa, quasi sensibile al tatto, poi lui appare dal nulla. Non chiedetemi quale universo abita, non ho risposte. Avverto prepotente la forza con cui mi attira, la sento crescere dentro il mio cuore, è un demone che mi divora. Sapete, percepisce la mia paura, credo voglia lasciarmi la possibilità di assaporare l'ultima gioia intensa della vita.

Lo ripeto, non sono pazzo, ma fatico ad addomesticare i pensieri, la bussola della mia ragione punta l'ago verso le radici dell'orrore. Così ho deciso, resterò seduto su questa sedia finché non sarà di fronte a me, voglio mettere fine a questo supplizio. Lascio a te, che ora leggi queste parole confuse, l'onere di testimoniare la mia sorte. La temperatura sta precipitando, l'aria diventa difficile da respirare. Lui è arrivato. Cammina spavaldo, è a un metro da me. A stento trattengo le lacrime. Non avrò la possibilità di avere una discussione, non ci sarà un perché. Sono prigioniero di un'indicibile oppressione e solo lui potrà liberarmi. Presto non potrò più scrivere. Si avvicina, ha un rasoio tra le mani; uno spasmo pervade il mio corpo.
Toglie il berretto, finalmente lo vedo, mi vedo. Cosa succede alla vita di un uomo se lui stesso riesce a manipolarne il passato? Di quale immondo caos sono vittima? A incontrarmi è arrivato il mio futuro, l'uomo che mi ucciderà sono io, giunto qui dopo aver camminato su una misteriosa passerella attraverso le infinite ere. E non so il perché.

Alessandro Napolitano