Il risveglio

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2007 - edizione 6

Si svegliò sotto una luce soffusa, gli infissi erano chiusi, solo una piccola lampada da lettura illuminava la stanza. Aveva scarsi ricordi della notte precedente: la strada buia illuminata dalla luna, il locale dove aveva conosciuto una ragazza; dopo tutto si interrompeva. Stralci di conversazioni risuonavano nelle sue orecchie, ma nulla di palpabile si poteva trovare tra i ricordi della sera precedente. Decise di alzarsi dal letto dove dormiva, era sporco di sangue: non provò paura, strano, aveva sempre avuto paura del sangue. Si guardò attorno, la camera era vuota, solo un letto nel mezzo. Un senso di ansia si impadronì di lui, provò il desiderio di correre, poi, un rumore; si fermò, immobile. Era una specie di grido, uscì dalla stanza correndo per scontrarsi con un buio denso, impenetrabile. Sentì un odore, era di una donna, tutto divenne rosso. Sentì qualcosa di caldo scorrergli in gola, era sangue.
“Piaciuto il pasto?” Una voce femminile. Sentì l’impulso di ucciderla; aprì gl’occhi e la vide: era morta, pallida fra le sue braccia. Gridò. “Hai paura?” Ancora la voce femminile, ironica.

Si girò, e la vide: la ragazza della sera precedente, ferma di fronte a lui, occhi negli occhi, sorrideva. Era davvero bella, capelli biondi lunghi, occhi verdi. “Hai la bocca sporca” disse sorridente, tirò fuori un fazzoletto e gli pulì la bocca. Non poteva distogliere gli occhi da lei, tutto passava in secondo piano: il letto insanguinato, il sapore del sangue nella sua gola, la ragazza morta fra le sue braccia e... E la sua immagine che non si rifletteva nello specchio. Distolse gli occhi da lei e si avvicinò allo specchio: niente, non vi si rifletteva nulla. Stava piangendo, eppure non lacrimava. “Su, su” disse lei, abbracciandolo dolcemente “All’inizio è sempre difficile, non sei più un uomo, sei un vampiro”.

Edoardo Toso

Edoardo Ttoso, 20 anni, studente universitario di lettere a Ca Foscari, università di Venezia. La mia vita si è svolta abbastanza tranquillamente, al liceo ho frequentato un paio di corsi di teatro; è da qual che anno che scrivo, sia poesia che narrativa. L'unica cosa particolare della mia vita è aver scelto come prima facoltà fisica a Padova e dopo essere passato a lettere a Venezia.