Il folletto

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2007 - edizione 6

Silenzio...
Lo senti respirare il vento?
Ti sta accarezzando il volto con le sue mani gelide.
Inspiri e un soffio di nebbia ti riempie i polmoni... è così fitta!
Mentalmente pensi che quella notte pare essere scesa apposta: è il trentuno ottobre, la notte degli spiriti... non hai paura, ma vuoi rientrare, perché hai freddo...tu sei adulto, un buon cristiano, non credi a queste cose!
Quindi rientri e ti sdrai sul divano, e accendi il televisore: uffa... solo programmi su Halloween... che noia: tu non credi a queste cose.
Eppure, nonostante tu sia già stanco, non spegni: vuoi sentire le voci uscire dal monitor, non vuoi sentirti solo, vuoi sentire suoni di cui puoi precisare la provenienza.
Tranquillamente il tuo sguardo cade infondo al divano e, mentre ti contempli i calzini, ti accorgi che c’è qualcosa lì dietro.
Batti gli occhi e... sembra un naso.
Ti ritrai velocemente, il tuo cuore è in gola e il naso si protende in avanti fino a mostrare una faccia, verde e grinzosa.

Che cos’è? Sei incapace di parlare, non sembra umano, non sai se muoverti, sembra volerti saltare addosso, ti guarda come un cane inferocito. Puoi solo gemere.
Quell’essere è alto circa venti centimetri, grossa testa e denti acuminati, su cui una lingua gocciolante fa su e giù.
La Cosa emette un verso e tu spaventato gridi... ma tu sei adulto, sei un buon cristiano... come puoi credere a queste cose? Eppure lo vedi attaccarsi con i dentini famelici ai tuoi piedi, lo senti mordere nonostante tu tenti di sfuggirgli e lo vedi, grondante del tuo sangue, staccarti due dita. Lo senti il dolore? Ci credi ora? Grida, grida quanto vuoi, ma prima che arrivi qualcuno, quel folletto, ti avrà già finito e di te troveranno solo sangue, ossa e forse qualche budello.

Ambra Dominici