Ero allo
specchio, una cravatta nuova in mano. Sapevo di essere in ritardo, il sole era già
tramontato, e un leggero senso di ansia covava dentro di me.
Mi sembrò di sentire un rumore, ricordo, mi voltai, e in quell'istante le luci della
strada si spensero. I lampioni morirono. Fuori, il buio.
Feci un sospiro, mi voltai nuovamente verso lo specchio, confidando nelle luci interne
della casa. Erano ancora accese. Guardai la cravatta. Nera, a pois bianchi. Non
bellissima, certo, ma a me piaceva. Ispirava. Intrigava.
Me la misi intorno al collo. Poi si spensero anche le luci della casa. Silenzio. Ero solo.
Forse.
Mi schiarii la voce, come per farmi forza. La luce non serviva. Dovevo solo fare quel
nodo, prendere le chiavi e scendere. Solo fare quel nodo.
Deglutii. Poi la cravatta prese vita.
La sentii d'un tratto stringersi intorno al collo, contro la mia volontà. Annaspai,
boccheggiando, mentre la mia mente vacillava, stupefatta e angiosciata. La cravatta
lasciava le sue estremità fluttuare avanti a me, deridendomi. La mia vista si annebbiava,
e mentre il dolore si impossessava di ogni centimetro del mio corpo, caddi impotente in
ginocchio, tentando invano di liberarmi.
Poi li vidi.
Vidi quei pallini bianchi, nel nero della cravatta. Occhi, nel buio dell'oscurità. Occhi
di bambini. Comparvero bambini davanti a me, dietro di me, tutto intorno a me. Mi
odiavano. I loro occhi erano marci, famelici, iniettati di sangue. E mi volevano morto.
Glielo leggevo dentro, il loro desiderio, il loro bisogno, e l'aria mi mancava, i polmoni
si svuotavano, le mani si irrigidivano.
Poi la luce tornò, la cravatta cadde a terra, ed io con lei.
Non chiedetemi cosa sia successo, non lo so. Ma la telefonata a Linda, il giorno dopo, è
stata l'ultima. Fuggirò. Ho troppa paura del suo pancione.
Mi chiamo Giacomo Bernini, sono nato a Venezia il 4 febbraio 1983. All'età di 5 anni mi sono trasferito nelle Marche, dove è nata mia madre, per cominciare le elementari (ho fatto la primina). Gli studi sono proseguiti nel ramo scientifico, ho fatto il Liceo e quindi Ingegneria Informatica. Una volta conseguita la Laurea Triennale mi sono trasferito a Roma, dove vivo da quasi due anni, per seguire la Specializzazione. Ho sempre avuto la passione per la letteratura fantasy\horror, la scrittura è un hobby che coltivo da qualche anno, e sono arrivato terzo ad un concorso letterario qualche mese fa.