L'ultimo
uomo rimasto sulla Terra ha sentito un rumore.
Si alza dal lettino e tende lorecchio. Abita in quel bunker antiatomico da sei mesi,
da quando lha trovato per caso camminando per le strade senza vita del pianeta.
Ha vissuto quasi per un anno vagando per la sua nazione, prima in compagnia di quelli che
sembravano immuni come lui, poi da solo, quando anche il suo amico Henry se nè
andato. Ucciso da non si sa bene quale malattia che era nata e cresciuta nellaria.
Si è cibato di piante, animali, rifiuti organici. Di tutto. Persino del suo amico Henry.
Fino a quando non si era rifugiato lì, dove aveva trovato una famiglia di cinque persone.
Papà e mamma erano nel letto, uniti nellultimo abbraccio damore. I due figli
maschi erano morti in giardino. Lunica figlia femmina era riversa in una pozza di
dimensioni disumane del suo stesso vomito, nel centro del soggiorno. Una Barbie sporca di
liquido giallastro era abbandonata in un angolo.
Lultimo uomo rimasto sulla Terra era stato però abbastanza fortunato: nel rifugio
aveva trovato cibo che gli sarebbe bastato per due anni, se avesse mangiato con
parsimonia. Esplorando meglio la sua nuova dimora aveva notato che era stato installato un
periscopio, tipico dei sottomarini. Aveva provato a guardarci dentro, e aveva notato con
stupore che vedeva perfettamente la strada davanti alla casa.
Adesso, dopo essersi alzato dal lettino, si precipita proprio in direzione di quello
strumento così fuori luogo. Ci guarda dentro e nota una forma scura, come unombra,
che scompare repentinamente alla sua vista. Guarda per terra, sulla strada, e nota che ha
nevicato. Nessuna impronta sporca quel panorama così soffice e uniforme.
Si stacca dal periscopio e guarda verso lentrata.
Lultimo uomo rimasto sulla Terra ha sentito un rumore.
Qualcuno bussa alla porta.