Disegno infausto

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2007 - edizione 6

Un altro foglio cestinato, potrei fare un falò con tutta questa carta, amo disegnare ma quando non ho l’ispirazione proprio non riesco a far nulla, nella mia camera c’è più carta che altro, meglio smettere per ora o davvero mi verrà un esaurimento. Vivo da sola, da poco, ho preferito essere libera dalla famiglia che ti sta sempre addosso, vorrei un cane ma so che non avrei tanta pazienza da poterlo accudire come si deve. Fuori è già buio, ma quanto tempo sono rimasta chiusa in camera? È ora di cena, non ho molta fame, apro il frigo, fortuna che non ho fame, è praticamente vuoto, un pò di formaggio c’è, mi faccio un panino, avrei potuto almeno comprare il pane.

Vado a gettare quelle cartacce nel bidone o mi ritroverò sommersa, una, due, tre buste di palline di carta, fa fresco fuori, esco senza giubbotto tanto faccio una corsa, i bidoni sono stracolmi l’unica cosa è gettare le buste a terra, ritornando indietro noto le luci di casa spente, eppure per strada la corrente c’è, ci sarà stato un corto circuito, mi avvicino, vedo in casa una luce fioca, non so se entrare o meno, io non uso candele... apro la porta d’ingesso... buio tutto buio! Non vedo niente, in camera c’è una strana luce, di lume o candela, ho paura non so se entrare. La porta d’ingresso si chiude, mi volto, è stato il vento, entro, basta! Cosa potrà mai essere? Entro in camera, come pensavo, c’è un cero sul tavolo, c’è un mio disegno a terra, il viso di un diavolo, c’è del sangue sopra, ma cosa?... si abbatte il cero, la luce si spegne ed è buio pesto, senza fiato, non respiro per la paura, mi sento bloccata, qualcosa mi scava gli occhi... noooooo!!

Maria Uttaro

Ho 32 anni (che non sento), da poco ho riscoperto il piacere della scrittura che avevo da ragazzina.