Visione

C’è una donna vestita da sposa che vaga da sola in una notte senza luna. Attraversa il bosco, giunge sulla riva del lago. E’ di spalle, non si volta.
La osservo rimanendo ben nascosta. Inizia a danzare seguendo note misteriose. Intona un canto sconosciuto ma gentile. Rimane di spalle, non si volta.
Un velo bianco l’avvolge fino alle caviglie. Entra nell’acqua continuando la sua strana danza. La nebbia sfuma i contorni mentre lei s’immerge avanzando verso il centro del lago. Il vestito è inzuppato d’acqua, si è fatto pesante e la trascina verso il fondo, ma lei continua a cantare. La voce è roca, ma intonata. La melodia mi rapisce. Vorrei gridare per salvarla.
So che vuole morire.
Tra poco sarà troppo tardi, ora l’acqua le arriva quasi alla gola. Esco dal mio nascondiglio e cammino fino a raggiungere la sponda. Mi siedo e rimango a guardarla.

E’ sempre di spalle.
Inizio a cantare quella stessa melodia, le nostre voci si mescolano.
Si volta verso di me proprio nell’attimo in cui le acque la inghiottono. Riesco a vedere il suo volto, ma solo per un istante. Poi di lei più nulla.
Mi allontano lentamente, intonando quell’arcana melodia che ho imparato a memoria.

Francesca Panzacchi