Cè
una donna vestita da sposa che vaga da sola in una notte senza luna. Attraversa il bosco,
giunge sulla riva del lago. E di spalle, non si volta.
La osservo rimanendo ben nascosta. Inizia a danzare seguendo note misteriose. Intona un
canto sconosciuto ma gentile. Rimane di spalle, non si volta.
Un velo bianco lavvolge fino alle caviglie. Entra nellacqua continuando la sua
strana danza. La nebbia sfuma i contorni mentre lei simmerge avanzando verso il
centro del lago. Il vestito è inzuppato dacqua, si è fatto pesante e la trascina
verso il fondo, ma lei continua a cantare. La voce è roca, ma intonata. La melodia mi
rapisce. Vorrei gridare per salvarla.
So che vuole morire.
Tra poco sarà troppo tardi, ora lacqua le arriva quasi alla gola. Esco dal mio
nascondiglio e cammino fino a raggiungere la sponda. Mi siedo e rimango a guardarla.
E sempre di spalle.
Inizio a cantare quella stessa melodia, le nostre voci si mescolano.
Si volta verso di me proprio nellattimo in cui le acque la inghiottono. Riesco a
vedere il suo volto, ma solo per un istante. Poi di lei più nulla.
Mi allontano lentamente, intonando quellarcana melodia che ho imparato a memoria.