Lanterne

“Quando le proprietà si dividono
non bisogna mai che si spartiscano con i tre lati...
sempre quattro, cinque, quanti ne volete... ma mai tre!”
Il Vecchio col Bastone.

 

Cominciò di notte e sempre alla stessa ora. Una fastidiosa vibrazione dei vetri seguita da un prolungato lamento, il tutto per un tempo che sembrava non avere fine.
Quando capitava ciò, Davide si stringeva nelle coperte e rimaneva immobile, con la testa ritta e gli occhi spalancati nell’oscurità.
Si era trasferito nella casa nuova soltanto da qualche mese: una graziosa villetta simile ad altre quindici costruite a schiera, non molto lontano dal centro abitato e quel rumore, così puntuale, così inquietante, disturbava il suo sonno, impedendogli di riposare per il resto della notte.
Non che gli altri vicini non avessero il medesimo problema, anzi, il misterioso rumore disturbava proprio tutti, senza eccezioni di sorta e la cosa, si può dire, stava diventando assai penosa.
Davide ricordava di un conciliabolo avuto con gli abitanti delle villette proprio la settimana prima, niente di preparato ma, la comune afflizione per il pauroso rumore, aveva fatto sì che gli inquilini cominciassero a parlarne sul viale che conduceva alle abitazioni e man mano che il discorso si animava, vi prese parte sempre più gente.
In quel momento di comune riflessione, ciascuno cercò di trovare la propria spiegazione al mistero: un forte vento notturno proveniente dalle montagne, lavori sotterranei commissionati dal comune per riordinare la rete fognaria, leggeri movimenti delle fondamenta... però poi ogni tesi presentava il suo insormontabile tallone d’Achille che non permetteva di renderla oltremodo plausibile e l’angoscia ritornava.
Ad intorbidare le acque, si aggiunse poi lo strano racconto di un vecchio, così curvo nei suoi anni che quando parlava non vedeva altro che le sue scarpe. Egli era solito passeggiare per la strada prospiciente alle villette nelle ore del primo pomeriggio, aiutandosi con un bastone. Raggiungeva un piccolo appezzamento di terreno poco distante dalla sua abitazione e si riposava sotto una pianta d’ulivo, rimanendovi fino a sera.
Questo vecchio, intervenne nel discorso senza che nessuno l’avesse chiamato ed il suo avvicinamento avvenne in maniera così silenziosa e discreta che quando cominciò a parlare, molto lentamente, tutti si stupirono della sua presenza.
- E’ cosa risaputa - disse (ma si esprimeva in un dialetto molto gutturale) - che quando le proprietà si dividono non bisogna mai che si spartiscano con i tre lati... sempre quattro, cinque, quanti ne volete... ma mai tre!
E se ne andò, lentamente come era venuto, lasciando tutti assai perplessi.

Anche se molti scotimenti di testa seguirono alle parole dell’anziano viandante, si deve dire che Davide meditò a lungo su di esse. Sarà stata la sua formazione giovanile da geometra oppure la sua innata curiosità, ma rifletté a lungo su quelle parole tanto da procurarsi le mappe catastali per studiarle con attenzione.
In effetti, con sua somma sorpresa, il vecchio intendeva riferirsi alla particella di terra che era stata venduta per costruire le ville: una particella che aveva la forma di un ampio trilatero piuttosto regolare. Tutto il parco che formava la sede delle villette a schiera poteva dunque considerarsi un ampio triangolo, ma cosa c’entrava, questo, con il tremendo rumore che assillava tutti quanti?
Ora, nella notte, sveglio per il tremendo vibrare dei vetri e delle imposte, stordito da tutti questi pensieri, Davide decise che non avrebbe sopportato più a lungo quel oltraggio e si vestì di tutto punto, aspettando il giorno.
Avrebbe trovato il vecchio per parlarci ancora.

 

***

 

Seduto su una sedia di plastica divenuta grigia per il sole, l’interlocutore di Davide era lì, con il suo bastone fra le mani callose ed il viso rivolto sull’acciottolato. Un baschetto blu scuro gli cingeva la testa e qui e lì qualche ciuffo canuto faceva capolino sulla fronte scura come il cuoio.
Le sopracciglia doppie e ancora nere erano sempre aggrottate, come se la mente anziana non si fosse ancora stancata di pensare e la sua voce era roca ma gentile, lieta di poter parlare con qualcuno.
Davide si avvicinò, con la sua mappa tra le mani:
- Avevate ragione - disse - il nostro parco ha la forma di un triangolo...
Il vecchio si bloccò, come per ascoltare meglio le parole e poi annuì sorridendo.
- Quando le proprietà si dividono non bisogna mai che si spartiscano con i tre lati... sempre quattro, cinque, quanti ne volete... ma mai tre!
Egli replicò, parlando più per sè che rivolgendosi a Davide.
-E perché mai? - Chiese allora questi, cercando di incalzare.
Il vecchio sorrise debolmente e, per la prima volta, fissò il suo interlocutore con uno sguardo che lo fece sussultare, poi, con molta lentezza, tornando a guardare il suolo, disse (in un dialetto che impegnò tutte le forze di Davide per comprenderlo):
- Perché i nostri avi sapevano che da questa forma nulla di buono può derivare: quando le case sorgono su terreni che sono privi dei quattro lati accade che le anime del purgatorio (e si fece religiosamente il segno della Croce) attraversano questi terreni in cerca dell’acqua...
E, così dicendo, fece un movimento molto brusco, indicando il camposanto che dominava la collina.
- Quando si usa questa figura... - aggiunse stancamente, tornando a rannicchiarsi nelle spalle - il mondo dei morti e quello dei vivi si confondono e possono crearsi fastidiosi problemi. E’ vero o no, giovanotto?
Davide rise rumorosamente...
- Queste mi sembrano storie buone per i bambini! - Ma poi si zittì di colpo di fronte alla serietà assoluta del vecchio. Egli strinse il bastone tra le mani, così forte da far diventare tutte bianche le nocche, e fissò Davide con uno sguardo severo:
- Perché nessuno ci crede... vibrano i vetri e... accadono cose strane!
- Le anime del purgatorio... in cerca dell’acqua... - ripeté Davide, d’improvviso assorto in una miriade di pensieri.
- Lassù (e l’indice del vecchio puntò nuovamente il camposanto) ogni nuovo inquilino è costretto a cercare acqua per tutti gli altri che sono stati sepolti prima di lui ed io ho idea che debba fare questo perché il purgatorio, al pari dell’inferno, è un luogo molto caldo! - disse il vecchio, alzandosi a fatica dalla sedia.
- Non vi conviene scherzare su queste cose, caro giovane. C’è un grande andirivieni su quella collina e se volete dormire sogni tranquilli, visto che la geometria non vi aiuta, vi conviene porre dietro ciascuna finestra una lanterna. Seguite questo consiglio o cambiate casa!
E così dicendo, il vecchio s’incamminò a lenti passi verso casa.
- Una lanterna dietro ciascuna finestra? - disse Davide stentando a trattenere un sorriso.
- Una lanterna dietro ciascuna finestra... - ripeté il vecchio, senza voltarsi.
- ... Perché solo così, le anime impegnate nella ricerca dell’acqua, vedendo le fiamme dietro i vetri e rifuggendo il calore, smetteranno di attraversarvi la casa!
Ed il vecchio, giunto, sulla sommità della soglia, chiuse delicatamente la porta dietro di sé, non prima di aver rivolto a Davide un ossequioso saluto.

Pasquale Francia