Una notte
di agosto mi trovo di passaggio in un paese di campagna.
Nella via principale stanno alcune persone sedute davanti alle vecchie case. La notte è
umida e fosca. Raggiungo a piedi la mole nera e mastodontica della chiesa in periferia e
sto per tornare quando odo le note dolci di un organetto. Proseguo fino alle chiuse di un
fiume e intravedo in mezzo a un campo una giostra luccicante che gira, con della
gente intorno.
Attraverso una piazzetta circolare immersa nellombra della chiesa. Nel cielo le
costellazioni dellestate si sono spostate più a ovest.
Da sotto un arco si passa in un lungo androne che sbocca vicino al campanile. A sinistra
si stende il cimitero con grosse lapidi fuori uso appoggiate lungo il muro in attesa di
essere rimosse. In mezzo a un grande spiazzo la giostra piena di lustrini gira al suono di
una musica un po triste.
Sullerba sotto le lampadine colorate si scatena a ballare una biondina. Ha il
vestito rosso e corto e lo sguardo acceso. Ogni tanto invita i presenti ad avvicinarsi per
fare uno strano gioco. Fuori dallalone di luce della giostra la notte è scura come
un forno.
Un ragazzo del gruppo si avvicina emozionato mentre lei ride bella e provocante.
Il gioco è questo: il ragazzo deve ripetere i gesti che lei compie per prima.
Si mettono luno di fronte allaltra.
La ragazza alza lentamente il braccio e il suo bel volto assume unespressione seria
e concentrata. Gli posa una mano sopra la testa e anche il ragazzo mette la sua mano sulla
testa di lei.
Adesso la ragazza abbandona lentamente la mano fino a posargliela sulla spalla.
Il ragazzo a questo punto ha uno scatto nervoso e si tira indietro. Il campanile alle
nostre spalle batte undici sonori rintocchi.
La giostra gira, gira, semivuota e la musica si perde nella notte.
La ragazza chiama un altro. Questo dapprima indeciso finalmente acconsente.
I gesti si ripetono ma con più tensione e senso di attesa nelle facce dei presenti. Tutti
seguono in silenzio il gioco. É come se dovesse accadere un prodigio da un momento
allaltro.
La mano sulla testa. Poi sulla spalla destra... Sulla sinistra...
Ma anche costui a questo punto si ritrae prima che il gioco sia finito.
Chi viene, chi viene al suo posto? grida la ragazza. Si muove tutta ed è nuda
sotto il vestito rosso stretto attorno al suo corpo. É eccitante e pericolosa.
Un nuovo giocatore spinto dagli amici si avvicina. Si dimostra guardingo anche se non
riesce a trattenere la sua curiosità.
Lei, come prima ha smesso di ridere e messasi di fronte a lui lo guarda negli occhi. Si
scioglie in un movimento lento fino a posargli la mano sul capo, ed è come se compisse un
rito...
Il ragazzo ripete il gesto. Ora si sposta sulla spalla destra... Lespressione di lei
è di furberia e lascivia. Piano sulla spalla sinistra... Sul fianco...
Un urlo di terrore esplode fra di noi. La musica muore con una nota sfiatata... Le luci
ondeggiano.
Nuove grida e rumori di passi che si allontanano di corsa. Sono scaraventato a terra e
rimango nelloscurità per non so quanto tempo.
Quando mi rimetto in piedi cammino alla cieca perché il buio è assoluto intorno a me.
Ora cè un grande silenzio e si ode solo il coro lontano dei grilli. Provo a
spostarmi in tante direzioni ma non riesco a raggiungere il muro ed è impossibile uscire.
Nei fumi dellalba la campagna si stende irreale davanti a me. Il terreno è fradicio
di umidità e i miei vestiti sono tutti infangati.
Non cè più nessuno, nemmeno la giostra. Sullerba calpestata ci sono solo
alcune tracce nere di bruciato.