Mano nella
mano si avvicinavano allalbero degli innamorati, dove ormai da anni i giovani morosi
usavano giurarsi amore eterno incidendo sul robusto tronco i loro nomi. Alcuni disegnavano
cuoricini trafitti, altri semplicemente scrivevano amore for ever. Lalbero
era una vecchia quercia di un centinaio di anni, che capeggiava un piccolo giardino
antistante un orfanotrofio abbandonato. I due ragazzi Tom e Ilary incisero i loro nomi
aggiungendo... anche dopo morti. Tom baciò Ilary come voler porre un sigillo a
quella promessa fatta sul tronco di un semplice albero.
Dopo sei mesi Ilary morì a seguito di unincidente stradale e Tom sembrò non
riprendersi più dallaccaduto. Una parte di sè non cera più, sembrava tutto
improvvisamente sparito. Lunica cosa che vi rimase furono i loro due nomi incisi sul
tronco della quercia... anche dopo morti. Ma Tom non aveva più Ilary, non poteva
più baciare Ilary, non poteva più amare Ilary. Le notti successive alla morte della sua
fidanzata furono un tormento per Tom, poiché i suoi sogni erano un continuo rivivere i
momenti passati con lei ma al risvegliarsi tutto tristemente svaniva. Ogni notte la stessa
storia.
Passarono due anni e a Tom capitò una cosa imprevista. Mentre percorreva in una notte
piovosa la strada che costeggiava il vecchio orfanotrofio vide, proprio sotto
limperiosa chioma della quercia, una ragazza che chiedeva un passaggio. Tom fermò
la macchina e la fece salire. Era tutta bagnata. Si chiamava Helen disse che era scappata
di casa. Tom fu lieto di riceverla nel suo appartamento. Era bella e a lui piaceva tanto.
Era da quando era morta Ilary che non aveva frequentato più una ragazza, era stato quasi
un rifiuto. Ma adesso...
Tom ed Helen si innamorarono subito, entrambi si piacevano. Tom tornò ad essere felice
anche se non dimenticò mai Ilary. Anche le sue notti tornarono ad essere tranquille senza
più quei sogni che lo rendevano triste. Ma una notte dopo aver fatto lamore per la
prima volta da quando stavano insieme, ed essersi abbandonati alle braccia di Morfeo, un
urlo straziante svegliò Tom. Accanto a lui il corpo di Helen era un muoversi convulso.
Tom accese la luce e le lenzuola bianche coprivano interamente il corpo ed il viso di
Helen. Il suo muoversi era come chi ha una crisi epilettica. Tom tolse terrorizzato il
lenzuolo e ciò che vide fu terribile. Il corpo nudo di Helen si contorceva violentemente
lanciando ogni tanto brevi ma strazianti urli di dolore. I suoi occhi erano aperti ma
bianchi. Qualcosa sotto la sua pelle sembrava muoversi creando rigonfiamenti che si
spostavano come onde lungo tutto il suo corpo. Tom scese dal letto cadendo a terra e
tremando. Era immobilizzato dalla paura. Intanto si andavano aprendo squarci e tagli sul
corpo di Helen. Fiotti di sangue presero a zampillare e schizzare sul letto e sul muro.
Ormai non urlava più. Da quellormai ammasso di carne spappolata delle strane forme
rossastre si issavano muovendosi anchesse. Sembravano delle sottili braccia. Poi una
forma molto più robusta si tirò su, era un busto umano, aveva una testa con dei capelli
lunghi. Tutto aveva un colore sanguigno anche se gli zampilli si erano ridotti a sottili
rivoli. Era una donna. Era Helen che non si sa come si era ripresa da quel terribile
turbinìo di sangue?
La donna dal corpo e dal viso insanguinato si voltò verso Tom e le sue invisibili labbra
pronunciarono qualcosa. La voce, quella voce sembrò a Tom essere di Ilary. E quelle
parole ricordò essere quelle che avevano inciso sul tronco di quercia due anni prima...
anche dopo morti.