Maria e
Giovanni erano molto eccitati: quella sera, per la prima volta erano a casa da soli.
La mamma aveva detto a Maria di badare al fratellino, mentre loro sarebbero stati a cena
da quegli antipatici dei Bortolossi.
I due fratellini si sedettero sul divano, accesero la televisione e cominciarono a
guardare il cartone animato che la mamma aveva comprato nel pomeriggio, apposta per
loccasione. Allimprovviso mancò la corrente.
Giovanni che aveva imparato dal papà come riattaccare linterruttore, si avviò a
tastoni verso la lunga scalinata che portava alla cantina.
Lo scantinato era molto vecchio e il pavimento era in semplice terra battuta, papà aveva
detto che lo avrebbe sistemato con le piastrelle il giorno successivo.
Passarono diversi minuti e Maria, un po impaurita, stava ancora aspettando il
fratellino. Preoccupata, si avviò verso la cantina, aprì la porta e scese le scale
chiamando Giovanni ad alta voce. Nessuno rispose, così si diresse verso
linterruttore e riattivò il sistema elettrico.
Dimprovviso, come la luce tornò, si trovò faccia a faccia con il signor Bortolossi
che, spalancando la bocca, le mostrò una fila di denti neri e insanguinati, emetteva un
grugnito di cattiveria. Lalito che inondava la faccia della bambina era cadaverico e
anche gli abiti, intrisi di fango, emanavano lo stesso fetore.
Paralizzata dalla paura, Maria vide con la coda dellocchio la signora Bortolossi sul
pavimento della cantina. Rannicchiata vicino al corpo del fratello affondava la mano
dentro al suo cranio, portandosi alla bocca grosse manciate di cervella.
Quella visione risvegliò la piccola che riuscì, inciampando e scivolando, a risalire le
scale e raggiungere la porta dingresso. Purtroppo i suoi genitori, intenti a
ripulire da cima a fondo la casa dei vicini, lavevano chiusa dentro.
Mi chiamo Federico Viviani, ho 18 anni e frequento la quarta classe di ragioneria. Abito a Udine. Anche se so che non appartiene al genere horror il mio scrittore preferito è Paulo Choelo.