I signori Bortolossi

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2006 - edizione 5

Maria e Giovanni erano molto eccitati: quella sera, per la prima volta erano a casa da soli.
La mamma aveva detto a Maria di badare al fratellino, mentre loro sarebbero stati a cena da quegli antipatici dei Bortolossi.
I due fratellini si sedettero sul divano, accesero la televisione e cominciarono a guardare il cartone animato che la mamma aveva comprato nel pomeriggio, apposta per l’occasione. All’improvviso mancò la corrente.
Giovanni che aveva imparato dal papà come riattaccare l’interruttore, si avviò a tastoni verso la lunga scalinata che portava alla cantina.
Lo scantinato era molto vecchio e il pavimento era in semplice terra battuta, papà aveva detto che lo avrebbe sistemato con le piastrelle il giorno successivo.

Passarono diversi minuti e Maria, un po’ impaurita, stava ancora aspettando il fratellino. Preoccupata, si avviò verso la cantina, aprì la porta e scese le scale chiamando Giovanni ad alta voce. Nessuno rispose, così si diresse verso l’interruttore e riattivò il sistema elettrico.
D’improvviso, come la luce tornò, si trovò faccia a faccia con il signor Bortolossi che, spalancando la bocca, le mostrò una fila di denti neri e insanguinati, emetteva un grugnito di cattiveria. L’alito che inondava la faccia della bambina era cadaverico e anche gli abiti, intrisi di fango, emanavano lo stesso fetore.
Paralizzata dalla paura, Maria vide con la coda dell’occhio la signora Bortolossi sul pavimento della cantina. Rannicchiata vicino al corpo del fratello affondava la mano dentro al suo cranio, portandosi alla bocca grosse manciate di cervella.
Quella visione risvegliò la piccola che riuscì, inciampando e scivolando, a risalire le scale e raggiungere la porta d’ingresso. Purtroppo i suoi genitori, intenti a ripulire da cima a fondo la casa dei vicini, l’avevano chiusa dentro.

Federico Viviani

Mi chiamo Federico Viviani, ho 18 anni e frequento la quarta classe di ragioneria. Abito a Udine. Anche se so che non appartiene al genere horror il mio scrittore preferito è Paulo Choelo.