Io e mia
sorella Giulia, stavamo andando in camera, per finire i compiti, anche se a dire il vero
eravamo completamente sballate. Ci eravamo caricate con un po dellecstasy che
Giulia nasconde nel cibo per gatti, ma forse ne avevamo presa un po troppa...
Meglio! Mi sarei divertita di più!
Premetti linterruttore, ma la luce non si accese.
- Devessersi fulminata la lampadina - dissi, così c'incamminammo nella penombra
come due sceme.
- Mmm... è da brivido! - disse mia sorella.
Aveva appena finito di pronunciare quella frase quando larmadio si aprì
allimprovviso e, con un grido disumano ne uscì una figura misteriosa. Gridammo
terrorizzate. Lanimale spalancò la bocca e, soffiando, emise un verso lacerante.
Dai suoi denti colavano gocce di densa saliva bianca. I suoi occhi gialli sembravano due
fanali e mentre lanciava quel verso tremendo, inarcava il dorso. Il pelo gli si rizzò
come per una scarica di corrente.
Facendoci coraggio provammo ad attraversare la stanza, ritornando sui nostri passi, ma
finimmo per urtare una parete. Giulia mi indicò lanimale e urlò:
- Sta crescendo!
Era vero! In pochi attimi quella bestia era cresciuta così tanto da sfiorare il soffitto.
Il verso divenne sempre più forte, fino ad assomigliare allululato di una sirena
della polizia. Lanimale si sedette sulle zampe posteriori e graffiò laria con
quelle anteriori. Fra i peli spuntarono lunghi artigli appuntiti. La bestia, chiaramente
affamata, si leccava i baffi.
Giulia tentò di fuggire, ma con ununica zampata fu ricacciata indietro. Qualcosa
restò appeso a quelle orribili unghie sanguinanti, mentre lei si contorceva per terra. Un
raggio di luce le illuminò il viso, dove non cera più la faccia!
Da quellistante i ricordi sono confusi. Ricordo solo di essermi seduta con la
schiena contro il muro e gli occhi chiusi, finchè non sentii smettere di masticare.
Mi chiamo Bizzotto Elena, ho 17 anni, abito a Udine e frequento ragioneria presso un istituto privato. Mi piace molto leggere e pratico la scherma a livello agonistico.