Quel distillato nero che cola dal cuore

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2006 - edizione 5

Il singhiozzo squarciò il silenzio raccolto attorno al compianto del curato.
Quegli sguardi vuoti si gettarono verso lei. Un attimo. Poi di nuovo, verso quel tumulo di traverso. Una tomba bianca.

 

Non era il solito latrato, qualcosa di più lacerante, come paura. Ne udì solo il gemito soffuso, un rantolo. Strisciò accorta sulle lenzuola, per ridestarsi, senza scostare Guillaume, immobile. Tese le orecchie, a fendere il buio della stanza. Nulla. Forse, ancora loro. Quegli incubi. Sudata, come se avvertisse il peso dell’oscurità, trasalì. L’alito ghiacciato della notte l’aveva sfiorata. Ancora. Tremava, il male era dentro di lei. L’ uomo si mosse, s’era svegliato. Aprì mezzo occhio e la vide. Sobbalzò. Geraldine era nuda, lattea, piangeva. Una densa schiuma nera luccicava dalla testiera, e le impastava i capelli. Tremarono. La testolina di Coqui, la cagnetta, pendeva, inerte e sanguinolenta su sua moglie. La donna aveva occhi vitrei, innaturalmente aperti e guardava oltre. Guillaume, si rimise in forze, la scrollò.
L’urlo agghiacciante ricacciò l’oscurità in un angolo. Due piccole mani afferrarono il capo dell’uomo, ed una testa di bambino gli si posò alle spalle.

La tua mamma, sono la tua mamma. Non lo raggiunse, gli occhi del piccolo si fecero gialli, e come un’anima putrefatta la sua pelle si decompose in mille aghi di carne livida. Tirò con forza il collo del padre, lo trasse a sé. Fino a che un viscido fiotto di sangue non zampillò schizzando sul petto della donna. Allora lo lasciò andare e appoggiò le manine al seno di sua madre. Erano mani di ghiaccio, e la stanza puzzava di oscurità. Gravido di sangue le scostò le labbra serrate dall’angoscia di un urlo morto in gola.
Assaggia. Il cerchio è chiuso. Il mio sangue si bagna del vostro sangue. Il sangue ritorna, mamma...

Massimiliano Morelli

Sono nato a Bari il 28/09/1981. Ho conseguito la maturità scientifica al Liceo “Fermi” della mia città, ma per finta, perché la materia dove andavo meglio era il compito di italiano… Poi la storia dello scienziato grafomane è continuata, prima con la laurea triennale nel 2003 in Biologia Applicata agli Ecosistemi, poi con la specialistica in Biologia Ambientale ed Evolutiva nel 2005, presso l’Università di Bari. La mia storia d’amore con l’Università è proseguita durante l’ultimo anno, che mi ha permesso di prendermi pure il titolo di Master in Diagnostica Fitopatologica. Attualmente sono “ricercatore” senza portafoglio, “scienziato” in lista d’attesa, o, insomma, chiamatemi come volete, fatto sta che collaboro a progetti di ricerca in virologia vegetale presso la Facoltà di Agraria, in attesa di una qualche forma contrattuale. In tutto questo, però, soffro di sdoppiamento della personalità, per cui il Dr.Jekyll fa il biologo, ma Mr. Hide scrive, scrive, scrive. Mr. Hide in questi anni si è fatto un bel po’ di concorsi, e qualche volta vince pure. Mi piace scrivere di tutto: poesie, brevi scene teatrali, soggetti e sceneggiature per corti, ma soprattutto racconti. La scrittura divide il condominio dell’anima con il cinema, l’altra grande passione, e se potessi fare il ciritico, criticherei con immenso piacere. Che altro dire? Boh, il futuro è tutto da scrivere… appunto.